Prende il via oggi il processo in Tribunale a Tempio Pausania a carico di Ciro Grillo e dei suoi tre amici, Francesco Corsiglia, Edoardo Capitta e Vittorio Lauria, accusati di violenza sessuale di gruppo su due studentesse in Costa Smeralda nel 2019. Come fa sapere l’agenzia di stampa Ansa, il dibattimento si svolge a porte chiuse. A disporlo è stato il Presidente della Corte Mauro Contu che ha quindi accolto la richiesta avanzata nella giornata di ieri dall’avvocato Giulia Bongiorno, legale di parte civile di una delle presunte vittime di violenza. “Il Tribunale dispone che l’intero dibattimento si celebri a porte chiuse”, ha riferito Contu. D’accordo anche le difese dei quattro imputati e il Procuratore Gregorio Capasso. I giornalisti che erano presenti in aula, dunque, hanno dovuto lasciare l’udienza.
All’apertura del processo, i quattro imputati così come le due presunte vittime non erano presenti in aula. “Verranno nel corso del processo”, ha spiegato ad AdnKronos l’avvocato Gennaro Velle, difensore di Francesco Corsiglia. Ad inizio udienza, sempre secondo quanto appreso da AdnKronos, l’avvocato Bongiorno avrebbe chiesto al Tribunale l’acquisizione di varie prove tra cui di tutte le intercettazioni emerse nel corso delle indagini. Dopo l’intervento dell’avvocato Bongiorno la parola passerà alle difese per le richieste di prova.
Ciro Grillo, processo a porte chiuse al via: Bongiorno “niente spettacolarizzazioni”
Sarebbero oltre 70 i testimoni citati nell’ambito del processo a carico di Ciro Grillo e dei suoi tre amici, come riferisce SkyTg24: una quarantina sarebbero stati chiamati dal procuratore Capasso, altri trenta dal collegio difensivo composto dagli avvocati genovesi Gennaro Velle, Ernesto Monteverde, Sandro Vaccaro, Enrico Grillo (nipote di Beppe), Andrea Vernazza, Romano e Barbara Raimondo e dai legali sassaresi Mariano Mameli e Antonella Currureddu. A questi vanno ad aggiungersi i testimoni citati dagli avvocati di parte civile. Nel lungo elenco dei teste compaiono anche i nomi di Parvin Tadijk, moglie di Beppe Grillo che soggiornava nella villa la notte del presunto stupro, e del figlio acquisito di Grillo senior, Matteo Scarnecchia che avrebbe filmato Ciro mentre scambiava baci in discoteca con una delle presunte vittime.
Prima dell’udienza Giulia Bongiorno ha sottolineato la delicatezza della situazione per la presunta vittima: “La cronaca avrà ampio spazio, ma dobbiamo evitare la spettacolarizzazione. Mi preoccupano più i tempi processuali perché siamo nel 2022 e si tratta di fatti del 2019: il rischio è che si dilati la sofferenza della mia assistita. La psicologa mi ha detto che devo cercare di chiamarla una sola volta per tutti gli argomenti perché ogni volta è un nuovo trauma, quindi per chi vive come vittime questo processo, la situazione è pesante”.