La ragazza che ha denunciato Ciro Grillo e i suoi amici Francesco Corsiglia, Vincenzo Lauria ed Eodoardo Capitta per stupro di gruppo ha mentito sull’alcol bevuto? A insinuare il dubbio è la relazione redatta dal medico legale Marco Salvi, secondo cui se la parte offesa avrebbe ingerito quella quantità di alcolici che ha riferito, allora “si sarebbe trovata quanto meno in uno stato di coma“. Ne ha parlato in aula, nella nuova udienza del processo a porte chiuse in corso a Tempio Pausania.
PROCESSO CIRO GRILLO, NUOVA UDIENZA
Il documento è una delle carte con cui la difesa vuole smontare le accuse mosse dalla giovane. Per il medico legale “parlano” i due video che riprendono alcuni attimi in Costa Smeralda e che la ragazza si è rifiutata di vedere in aula quando era stata chiamata a testimoniare. Dall’analisi di quanto bevuto prima alla discoteca Billionaire e poi nella villa di Ciro Grillo e delle immagini del filmato, per il medico legale non vengono documentate “alterazioni psicofisiche attese in un soggetto in una condizione di piena ubriachezza“, come “incoordinazione motoria, sonnolenza, confusione mentale, ipotonia muscolare“.
In base alla sua valutazione, non frutto di una visita ma di un esame di tutte le carte del processo, la versione della ragazza sulla quantità di alcol ingerita non è attendibile. La quantità era rilevante per la contestazione della guida in stato di ebrezza, ma non aveva raggiunto un livello tale da minare la sua capacità di rifiutare approcci sessuali.
Salvi si è soffermato anche sulla visita alla clinica Mangiagalli di Milano a nove giorni dalla presunta violenza sessuale, spiegando che le lesioni riscontrate non sarebbero ascrivibili alla costrizione fisica durante il presunto stupro nella villa di Ciro Grillo, ma hanno invece “ragionevolmente un’epoca di formazione successiva ai fatti per cui è causa“.
L’ANALISI DEL CONSULENTE INFORMATICO
In aula ha parlato anche Mattia Epifani, il consulente informatico che ha passato al setaccio i 40 terabyte di materiale dai cinque smartphone utilizzati dai quattro amici e dalla ragazza. In particolare, l’attenzione si è focalizzata su foto e chat risalenti a prima dell’estate in cui la ragazza sarebbe stata vittima dello stupro di gruppo in Sardegna. Il lavoro del consulente informatico ha prodotto 370 pagine di analisi di dati, messaggi, telefonate, foto e post social, con cui ha cronologicamente e minuziosamente ricostruito cosa hanno fatto i soggetti coinvolti. Ad esempio, ha ricostruito anche la serata, dall’incontro alla discoteca Billionaire alla villetta a Porto Cervo, ma anche cos’è successo dopo la presunta violenza sessuale.
Stando a quanto riportato da Agi, dall’analisi dei messaggi emergerebbe che la ragazza soffriva di disturbi alimentari già prima di quelli dichiarati dopo i fatti del luglio 2019, come conseguenza della violenza subita. Ma sono emersi anche elementi che confermano la versione di Corsiglia, uno degli amici di Ciro Grillo, il quale non compare nel video di quella sera girato dagli amici ed erano girate in modalità selfie.
PROCESSO CIRO GRILLO, LE PROSSIME TAPPE
Alla fine della fase dibattimentale mancano due udienze, quelle del 2 e 6 dicembre: un interprete, il perito del tribunale e l’ultimo testimone della difesa, un ex fidanzato della presunta vittima, sono le prossime persone a dover essere sentite.
Quest’ultimo è lo stesso ragazzo accusato dalla giovane di averla abusata in Norvegia nel maggio 2018, mentre lui ha negato la violenza sessuale, affermando che la ragazza era arrivata anche a chiedergli scusa per quelle accuse davanti agli amici. Dunque, stando a quanto riportato da Repubblica, nella prossima primavera potrebbe arrivare la sentenza sul caso.