Si è parlato del caso Ciro Grillo ieri durante la puntata di Pomeriggio 5, consueto appuntamento quotidiano, da lunedì al venerdì, condotto da Barbara D’Urso. Il figlio del noto attore comico e fondatore del Movimento 5 Stelle è stato rinviato a giudizio assieme ai suoi 3 amici per il caso del presunto stupro ai danni di una ragazza a Porto Cervo, durante l’estate 2020, una notizia che è giunta dirompente.
Sulla vicenda si è espresso il noto direttore di Novella 2000, Roberto Alessi, ospite negli studi del programma del quinto canale, che ha sollevato alcuni dubbi sul contenuto dei messaggi che si sono scambiati i 4 ragazzi i giorni successivi il presunto stupro: “Da quei messaggini che sono messaggini di una volgarità assoluta (riferendosi allo scambio di messaggi fra gli stessi amici di Ciro Grillo ndr), non puoi giudicare se c’è stata una violenza. C’è da dire una cosa però. Cucuzza (anche lui ospite in studio a Pomeriggio 5 ndr), ha sottolineato la parola più interessante di quei messaggini, paura”.
CASO CIRO GRILLO, IL COMMENTO DI ROBERTO ALESSI: “NON SONO STATO UNO STINCO DI SANTO MA…”
Quindi Roberto Alessi aggiunge: “Io non sono certo stato uno stinco di santo quando ero un ragazzo, ma non ho mai avuto paura se una ragazza aveva passato una notte con me, come mai nasce la paura?”.
Roberto Alessi ha ricordato come la vicenda di Ciro Grillo, comunque si concluda, abbia causato diverse vittime: “In questa storia spaventosa, chiunque sia la vittima, vi sono le famiglie vittime di questa situazione, compreso Grillo (Beppe ndr), che sicuramente come padre disperato ha fatto una difesa del figlio sbagliata. Ha buttato fango anche sulla ragazza? Si anche quello”. Durante lo spazio di Pomeriggio 5 dedicato al caso Ciro Grillo, la trasmissione condotta da Barbara D’Urso ha intercettato proprio il giovane Ciro Grillo, ma questi è rimasto in silenzio, non rispondendo alle domande dell’inviata: “Non rilascio dichiarazioni”, si è limitato a dire.