Il caso di Ciro Grillo, figlio di Beppe Grillo, sarà al centro della nuova puntata di Quarto Grado. Il giovane è accusato di aver abusato sessualmente di una studentessa italo-svedese 19enne mentre si trovava in Costa Smeralda. Alla presunte violenze avrebbero preso parte anche tre amici di Grillo Jr. I quattro ragazzi continuano a dichiararsi innocenti ed a respingere le accuse ed anche in un recente interrogatorio hanno ribadito la versione secondo la quale la giovane fosse consenziente, come sarebbe emerso da un filmato. A proposito di filmati, ha destato clamore, soprattutto tra l’opinione pubblica e politica, il video realizzato da padre Beppe in difesa del figlio, in cui sui social avrebbe urlato l’innocenza del ragazzo ma che potrebbe rappresentare un “colossale boomerang”, come commentato di recente dalla criminologa Roberta Bruzzone.
Nel frattempo, la procura di Tempio Pausania si appresta a decidere in queste ore se rinviare a giudizio i quattro ragazzi accusati di violenza sessuale o se archiviare il tutto. “Presto questa vicenda sarà definita. Non passerà molto tempo”: a dirlo a Repubblica è stato il procuratore capo Gregorio Capasso. Secondo quanto emerso nel corso dell’inchiesta, a carico del giovane Grillo e dei tre coetanei ci sarebbero immagini, video e intercettazioni che mostrerebbero quando avvenuto nella notte del 16 luglio 2019.
CASO CIRO GRILLO: SELFIE INCRIMINANTE?
Ad amplificare ulteriormente l’attenzione attorno al caso di Ciro Grillo, accusato di stupro di gruppo ci ha pensato proprio il padre Beppe con il suo video, trasformandolo in un vero e proprio caso politico. A fare clamore sono state soprattutto le parole del garante del Movimento 5 stelle che accusava la ragazza di non aver denunciato subito. Ad intervenire facendo chiarezza è stato però il pm Capasso che nelle passate ore ha fatto sapere di essere ormai vicini alla conclusione. Stando a quanto trapelato e reso noto da Affaritaliani, ad incastrare il figlio di Grillo potrebbe essere il suo cellulare ed in particolare un selfie in esso contenuto considerato particolarmente incriminante per lui. Il capo della Procura di Tempio Pausania ha ribadito: “Di questa indagine non posso e non voglio parlare: questo ufficio ha il dovere di tutelare i soggetti interessati a questa vicenda. Tutti”. Dall’esplosione del caso, infatti, ha ammesso di non aver mai parlato con nessuno. Sul piano dei testimoni, Grillo avrebbe già ingaggiato un medico legale, anticipando l’impianto accusatorio (meglio dire probatorio) della Procura. Come prosegue Affaritaliani, la scelta sarebbe ricaduta su Marco Salvi e l’intento è quello di trare attraverso le foto ed i video che la ragazza che li accusa era in parte consenziente, ovvero non ubriaca, ma in grado di capire cosa stava facendo. Un compito tutt’altro che semplice.