Potrebbero allungarsi i tempi dell’inchiesta sul presunto stupro di gruppo e violenza sessuale di cui sono accusati Ciro Grillo e tre amici (Francesco Corsiglia, Vittorio Lauria ed Edoardo Capitta). Gli avvocati dei ragazzi chiederanno una proroga, ancora qualche giorno per poter prendere visione dei nuovi atti. Questa richiesta, secondo quanto riportato da Repubblica, farà slittare ulteriormente i tempi dell’inchiesta, infatti il tribunale di Tempio Pausania fa sapere che difficilmente si arriverà entro la prossima estate all’udienza preliminare. Nel secondo avviso di conclusione delle indagini preliminari, che è stato depositato il 3 maggio scorso dal procuratore capo Gregorio Capasso e dal sostituto Laura Bassani, è emerso qualcosa di nuovo. L’avvocato Giulia Bongiorno, legale della ragazza italo-norvegese che ha denunciato lo stupro di gruppo, ha chiesto alla procura l’acquisizione del video di Beppe Grillo pubblicato sul suo blog il 19 aprile scorso.



CIRO GRILLO, ACQUISITI VIDEO BEPPE E INTERVISTE

Si tratta del video in cui Beppe Grillo difende il figlio Ciro e i tre amici: «Di quale stupro parliamo… piuttosto si tratta di 4 coglioni che si divertono in mutande…». Dunque, il legale di una delle due ragazze vittime delle presunte violenze sessuali ha chiesto che venga acquisito. Ma non è l’unica novità, perché è stata acquisita anche l’intervista di Massimo Giletti al titolare del B&B di Palau per Non è l’Arena. Lì le due ragazze hanno alloggiato in quei giorni. In quell’intervista il titolare avrebbe cambiato versione rispetto a quanto dichiarato ai carabinieri inizialmente e alla stessa procura, verbali che sono finiti agli atti dell’inchiesta. Ci sarebbero anche le interviste rilasciate dall’istruttrice di kite surf a Repubblica e Corriere della Sera, in quanto anche in questo caso sarebbero emerse delle discrasie rispetto a quanto è stato dichiarato agli investigatori. Gli avvocati starebbero valutando la possibilità di far interrogare qualcuno degli indagati. Le istanze dovranno essere presentate prima del 23 maggio, giorno in cui scade la notifica dell’Acip, dopo il quale la procura potrà chiedere il processo o l’archiviazione.

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