L’ingegnere informatico Paolo Reale a “Non è l’Arena” ha parlato dei video girati nella villa di Ciro Grillo la notte in cui sarebbe avvenuto lo stupro di gruppo che è stato denunciato da una ragazza. «Il fattore tempo è importante: più ce n’è a disposizione e più azioni possono essere condotte, come acquistare un altro telefono e di fatto spostare lì le proprie credenziali, lasciando tutti i contenuti sul vecchio», ha spiegato l’esperto di informatica forense. Alla luce di ciò, non ha nascosto le sue perplessità riguardo il fatto che i cellulari delle persone coinvolte non siano stati subito sequestrati. «Questo è un po’ strano. Di solito, tendenzialmente, si sequestrano i telefonini per fare una copia forense e garantirne la genuinità, questo in ottica difensiva e accusatoria», ha spiegato infatti Paolo Reale nello studio di Massimo Giletti. A tal proposito, ha citato il caso delle due ragazze di Firenze che avevano denunciato uno stupro: in quel caso il loro cellulare fu preso la sera stessa, duplicato e quindi restitutore alle proprietarie.
CIRO GRILLO, CASO VIDEO: IL PARERE DI PAOLO REALE
Il rischio, dunque, per Paolo Reale è che possano compiersi delle azioni improprie se non si è tempestivi nel sequestro. «Magari affidandosi ad esperti si possono attuare tutta una serie di azioni, come cancellazioni sicure o addirittura spostamenti su altri telefonini», ha spiegato l’ingegnere informatico a “Non è l’Arena”. Peraltro, si configura così un grosso problema: se viene cancellato del materiale, poi non è semplice recuperarlo successivamente. «Se si cancella un video e nel giro di pochi giorni-una settimana viene preso il cellulare, acquisito in ottica forense per una copia integrale, è possibile recuperare quello che è stato cancellato. Se non viene fatto subito? Il rischio è di perdere i dati». Anche per questo l’esperto di informatica forense si è detto stupito del mancato tempestivo sequestro dei cellulari da parte degli inquirenti. «Premesso che di solito si fa un sequestro, mi sono capitati casi in cui un cliente si è rivolto a me dicendomi di avere dati importanti ma che il cellulare non era stato sequestro, allora l’ho fatta io la copia forense, garantendo i contenuti».