Ieri per la prima volta il caso Ciro Grillo è finito davanti ad un giudice. Si tratta del gup Caterina Interlandi che ha chiuso l’udienza preliminare rinviandola al 5 novembre. Ma si è chiusa anche nella convinzione di tutte le parti coinvolte di avere «file audio decisivi». Di sicuro prima della nuova udienza le difese dei quattro indagati (oltre al figlio di Beppe Grillo, sono accusati di violenza sessuale Vittorio Lauria, Francesco Corsiglia ed Edoardo Capitta) e le parti civili dovranno indicare quali sono i documenti che ritengono essenziali tra quelli finiti nel fascicolo. L’appuntamento è fissato al 20 ottobre, come evidenziato dal Corriere della Sera. Sarà utile per semplificare il lavoro in Aula, visto che c’è una quantità enorme di atti che riguardano in particolare i telefonini di tutte le parti coinvolte (un terabyte, cioè più di mille megabyte di materiale). Si tratta di chat WhatsApp, messaggi social, video, audio, link e foto. E proprio sul contenuto di un audio ieri è andato in scena il primo scontro.



Per l’avvocato Giulia Bongiorno, che difende la ragazza che accusa Ciro Grillo e gli amici di violenza sessuale di gruppo, ha annunciato che tra gli «elementi per noi rilevanti» è stato ammesso anche «un file audio di una chat tra la mia assistita e una sua amica norvegese». Ne è stato ammesso anche un’altro, ma il più importante è quello di 14 minuti e 45 secondi mandato il giorno dopo i fatti.



CIRO GRILLO, GLI AUDIO E I FILE NON ANCORA EMERSI

Per le difese dei quattro ragazzi è a loro favore per alcune frasi che la ragazza ha detto all’amica. «Perché sono così idiota? Perché mi comporto così? Perché non dico basta, come se non fosse possibile?» e «Qualunque cosa fatta da quei ragazzi me la merito, ero come fuori di me e probabilmente li ho lasciati fare…». Questi alcuni esempi. Per i legali di Ciro Grillo, Vittorio Lauria, Francesco Corsiglia ed Edoardo Capitta sono parole di consenso. Ma in quell’audio ci sono pure frasi che descrivono la debolezza della ragazza e altre considerazioni: «Per me il sesso è una cosa sacra, se possiamo dire così (…) fare sesso per me è qualcosa di, forse… non so, spero che quello che sto dicendo non ti sembri superficiale, ma per me il sesso è qualcosa che voglio fare con qualcuno che amo». In quella marea di materiale potrebbero essere molte le parti interessanti, infatti le difese non escludono di sottoporre al giudice alcuni file non emersi finora ma rilevanti. Ad esempio, l’avvocato Gennaro Velle, legale di Francesco Corsiglia, afferma che «nel telefono delle ragazze ci possono essere elementi molto importanti per le decisioni da assumere», ma non si sbilancia.



L’avvocato Giulia Bongiorno, parlando della presunta vittima come riportato dal Corriere della Sera, ha spiegato che «si può immaginare quanto questa storia l’abbia segnata. Una denuncia è un grido di dolore, la sede naturale per raccoglierlo è questa udienza, finalmente è arrivato il momento». Invece l’avvocato Vinicio Nardo, che si occupa dell’amica, che è sullo sfondo di alcune fotografie e di un video osceno mentre dormiva sul divano, invita tutti alla cautela e alla riservatezza: «Sono coinvolti ragazzi molto giovani sia da una parte sia dall’altra». Ma i legali dei ragazzi invece promettono: «Dimostreremo in Aula le ragioni dei nostri assistiti».