Ciro Palmieri è stato ucciso e fatto a pezzi dalla moglie Monica Milite e dai due figli, uno 20enne e l’altro di appena 15 anni, davanti agli occhi del terzo figlio, di 11 anni appena, poi il suo cadavere è stato gettato in dirupo. Questa la ricostruzione degli inquirenti dopo due settimane di indagini sulla scomparsa dell’uomo in provincia di Salerno. I carabinieri hanno ottenuto le prove, ma soprattutto le immagini dell’omicidio, grazie ai sistemi di video sorveglianza dell’abitazione. Il filmato era stato sovrascritto, ma i tenaci dell’Arma sono riusciti comunque a recuperare i frame originali.
La visione è stata agghiacciante: in casa era scoppiata una lite, quindi prima la moglie e poi i due figli, armati di più coltelli, si sono scagliati contro Ciro Palmieri, colpendolo più volte. L’uomo, esanime a terra, ha subito altre coltellate dai tre, il tutto davanti al terzo figlio. Come evidenziato dal Corriere della Sera, ai tre restava solo il compito di occultare il cadavere di Ciro Palmieri, che era troppo grande e pesante per poter essere trasportato agevolmente.
CIRO PALMIERI, MOGLIE E FIGLI INCASTRATI DA TELECAMERE
Per questo gli hanno amputato una gamba, l’hanno chiusa in una busta di plastica, per lanciarla in un dirupo sulle montagne vicino Giffoni. Lì hanno lanciato anche la parte restante del cadavere di Ciro Palmieri. Ed è proprio in quella gola, dopo che i tre hanno rivelato la zona dell’occultamento, i carabinieri stanno cercando quel che resta del corpo della vittima. Il 30 luglio Monica Milite si era recata alla stazione dei carabinieri di Giffoni Valle Piana, in provincia di Salerno, in lacrime chiedendo aiuto dopo la scomparsa del marito. L’uomo, panettiere a Giffoni Sei Casali, è descritto come un uomo tranquillo e abitudinario. Anche per questo la scomparsa è apparsa strana agli inquirenti.
Eppure la versione della moglie di Ciro Palmieri disperata sembrava convincente: «Mi ha detto di preparargli una busta con i vestiti del lavoro e se li è fatti consegnare davanti al cancello d’ingresso di casa». La svolta dopo due settimane di indagini che hanno fatto luce sul terribile omicidio. Ora i due maggiorenni si trovano in carcere, mentre il 15enne è in un istituto di pena minorile.