Le persone positive al Citomegalovirus (CMV) che contraggono anche l’infezione Sars-CoV-2 subiscono un’accelerazione della senescenza delle cellule T del sistema immunitario. Lo rileva uno studio condotto in Spagna e pubblicato sulla rivista scientifica The Journal of Infectious Diseases, spiegando che ciò porta ad un aumento delle malattie cardiovascolari (CVD). Tenendo conto degli attuali dati relativi al numero di infezioni Covid contratte dall’inizio della pandemia e la prevalenza dell’infezione da CMV in tutto il mondo (il Citomegalovirus è un virus che appartiene alla famiglia degli Herpes virus ed estremamente diffuso a livello globale), i risultati di questa ricerca possono avere implicazioni significative per la salute a lungo termine di milioni di persone.



Inoltre, ricordano l’impatto duraturo che la pandemia potrebbe avere sulla salute globale e l’urgente necessità di proseguire la ricerca, oltre che di affrontare queste sfide e mitigare gli effetti a lungo termine sulla salute del Covid. I ricercatori, infatti, hanno studiato il contributo del Covid all’immunosenescenza e la sua relazione con il CMV. “I nostri risultati confermano che l’espansione delle cellule T si verifica solo nel contesto della sieropositività al CMV e che l’infezione da SARS-CoV-2 influenza le loro percentuali solo se è presente il Citomegalovirus“, scrivono gli scienziati.



“EFFETTO OSSERVATO ANCHE UN ANNO DOPO GUARIGIONE”

Nei soggetti positivi al CMV, l’infezione Covidinduce uno spostamento del fenotipo delle cellule T verso un profilo più proaterogeno“, quindi capace di favorire la genesi dell’aterosclerosi. “Questo effetto può essere osservato almeno 12 mesi dopo la guarigione“, aggiungono i ricercatori, i quali precisano che numerosi studi avevano già suggerito un legame tra l’infezione da coronavirus e un elevato rischio di malattie cardiovascolari sulla base di dati di incidenza clinica. “Noi dimostriamo che l’infezione da SARS-CoV-2 è, di fatto, un fattore di accelerazione della senescenza delle cellule T associata al CMV che può portare a un aumento del rischio di malattie cardiovascolari nei soggetti positivi al Citomegalovirus“. I ricercatori provato a capire se questo effetto dannoso può essere limitato con la vaccinazione, scoprendo che “potrebbe proteggere parzialmente da queste espansioni” delle cellule T.



CONTRIBUTO DI CMV E COVID SU MALATTIE INFIAMMATORIE

Sin dall’inizio della pandemia Covid la comunità scientifica ha lanciato l’allarme sul possibile ruolo del Citomegalovirus (CMV) come responsabile dell’immunopatogenesi del Covid. In particolare, è stato suggerito che la riattivazione del CMV potrebbe avere un ruolo rilevante nel guidare l’infiammazione in pazienti positivi al Covid. I ricercatori hanno concluso che le persone positive al CMV e al Covid nel periodo 2020-21 “mostrano, in una certa misura, un’immunosenescenza accelerata delle cellule T, che potrebbe contribuire allo sviluppo di malattie infiammatorie come quelle cardiovascolari in età più avanzata“.