I milionari e multimilionari possono acquistare una nuova nazionalità al bancone e, grazie a quella, trasferirsi in un Paese che garantisca loro una maggiore sicurezza contro il Coronavirus. Sembra una di quelle storie da romanzo o film da cospirazione, invece è tutto vero: Dagospia riporta infatti la possibilità di comprare un passaporto di un altro Paese, e grazie a questo andare alla ricerca del posto ideale. Pratica che del resto era già attiva e concreta ma, come ha spiegato Christian Kalin – direttore di Henley & Partners – ad essere cambiati sono i motivi per cui chi se lo può permettere decide di operare questo cambio. Una volta lo si faceva per una vacanza da sogno o un viaggio di lavoro, oggi il tema è “una visione di vita globale che comprende anche trovarsi un posto che assicuri una buona assistenza sanitaria”.



Henley & Partners è appunto una società di consulenza di cittadinanza e residenza globale: la “gestione dell’identità” ha un costo annuo che sfiora i 4 miliardi di dollari e tra questi servizi è compresa la consegna di un passaporto di un altro Paese. I dati forniti dall’azienda dicono che nei primi tre mesi del 2020 le richieste formali per una nuova nazionalità sono aumentate del 25%: come andare al supermercato, paragone che regge fino a un certo punto perché stiamo comunque parlando di prezzi che solo pochissime persone si possono eventualmente permettere. E’ una storia simile a quella che raccontavamo in aprile, relativa a Fisher Island: il paradiso al largo della Florida in cui gli abitanti e i residenti avevano la possibilità di comprare i test per il Coronavirus, e di averli a disposizione molto prima e più facilmente delle persone “comuni”.



CITTADINANZA IN VENDITA

Un anonimo multimilionario italiano ha detto che, in questo momento, la decisione di cambiare nazionalità è dovuta a due fattori sopra tutti, ma che riguardano comunque la pandemia da Coronavirus: primo fattore, le prestazioni variabili del servizio sanitario di uno specifico Paese e, secondo fattore, la chiusura dei confini nazionali. “Vogliamo sapere che c’è un posto sicuro, con buoni servizi sanitari a cui tutta la famiglia può rivolgersi in breve tempo se necessario” si legge su Robb Report. Questo, può essere garantito soltanto dall’avere la cittadinanza del Paese in questione. Dunque, spopolano i passaporti cosiddetti “pandemici”: a quali posti ci si rivolge soprattutto? Nazioni europee come Svizzera, Austria, Portogallo, Montenegro, Cipro, Malta ma anche paradisi tropicali e caraibici tra cui Antigua e Saint Kitts e Nevis, e ancora le bellezze dell’Oceania (Australia, Tuvalu, Vanuatu).



Come funziona? Semplice: la cittadinanza viene offerta dallo stesso Paese dietro qualche compenso. Tra questi, si legge su Dagospia, una donazione diretta al tesoro o qualche investimento in imprese o proprietà locali. I passaporti costano cari: quello australiano può arrivare a 7 milioni di euro, il meno caro comunque è sui 100 mila euro per componente della famiglia (nei Caraibi). Naturalmente, per quanto si è detto in precedenza, a fare gola non sono soltanto le bellezze del paesaggio o il clima: è particolarmente gettonata l’Austria che ha avuto un’ottima risposta alla pandemia da Coronavirus, non lo è per esempio il Regno Unito. Secondo Kalin, la pratica dell’acquisto della cittadinanza è anche un modo per i singoli Stati di far girare l’economia: meglio, con le entrate delle tasse dei nuovi cittadini si pagano le spese per i programmi di salvataggio economico. “Antigua dipende dal turismo e ora non ce sarà per diverso tempo: ha bisogno di nuovi fondi, come quelli che derivano dagli investimenti per la cittadinanza”.