Ottenere la cittadinanza tedesca sarà più facile come riporta l’Avvenire. Il Bundestag ha approvato una riforma che consentirà di ottenere la nazionalità tedesca più rapidamente, estendendo anche il diritto ad avere il doppio passaporto (finora riservato ai soli cittadini Ue e svizzeri). Basteranno cinque anni di residenza in Germania, e non più gli 8 necessari finora, per chiedere la cittadinanza tedesca. Con questa riforma “diciamo a tutti coloro che vivono e lavorano in Germania, spesso da decenni e che rispettano le nostre leggi, che qui sono a casa. Voi appartenete alla Germania“, ha detto il cancelliere Olaf Scholz in un videomessaggio.



Scholz ha poi aggiunto: “nessuno che viva qui e dia un contributo deve rinnegare le proprie radici. Negli Stati Uniti è del tutto normale dire che si è tedesco-americani. In Canada, i ‘canadesi cinesi’ sono un dato di fatto. Credo che questa sensazione di essere tedeschi e italiani o tedeschi e turchi corrisponda alla realtà della vita di molti cittadini del nostro Paese. Riconoscerlo è una questione di rispetto. Questo è particolarmente vero per coloro che sono venuti qui come cosiddetti Gastarbeiter“, lavoratori ospiti, nel secondo dopoguerra; “hanno contribuito a costruire la prosperità della Germania e il nostro Paese ha un immenso debito di riconoscenza nei loro confronti. Per questo motivo nel processo di naturalizzazione riconosceremo anche il lavoro di una vita“.



CITTADINANZA TEDESCA: LE NUOVE REGOLE

La nuova legge prevede la riduzione dei procedimenti a tre anni, nel caso di “speciali risultati di integrazione”, come casi di prestazioni particolarmente buone a scuola, al lavoro o nell’impegno civico. Con la riforma, inoltre, i figli di genitori stranieri riceveranno la cittadinanza tedesca alla nascita, se padre o madre hanno risieduto legalmente in Germania per cinque anni, anche in questo caso il termine precedente era di otto anni.

Da sottolineare che chi otterrà in futuro un passaporto tedesco potrà conservare anche il proprio. Fino ad oggi questo era possibile solo per i cittadini dei paesi dell’Unione Europea e della Svizzera. In genere valeva il principio secondo cui chi acquisiva la cittadinanza tedesca doveva necessariamente rinunciare alla cittadinanza d’origine. Una scelta difficile soprattutto per chi arrivava da Paesi come Turchia, Serbia, Kosovo, Bosnia, Ucraina, Bielorussia o Russia: in quei casi si era obbligati a scegliere. La riforma, invece, offre la possibilità di mantenere entrambi i passaporti, e sono previsti limiti solo in alcuni casi.



LA SEVERITÀ DI SCHOLZ

La nuova legge prevede regole più severe per chi non è economicamente autosufficiente. Sono previste infatti clausole per casi di indigenza solo per alcune categorie, come pensionati, malati e disabili. La riforma prevede anche motivi ben precisi per negare la cittadinanza. Con un chiaro riferimento anche agli immigrati islamici Scholz ha infatti messo in guardia: “Tutti coloro che vengono naturalizzati devono impegnarsi chiaramente a rispettare i valori fondamentali della nostra Costituzione democratica. Razzismo, antisemitismo e altri atteggiamenti ostili nei confronti delle altre persone non sono compatibili con la naturalizzazione. Nessuna tolleranza per l’intolleranza” .

Come riporta sempre l’Avvenire l’approvazione della riforma sulla cittadinanza, secondo media ed esperti, risponde all’esigenza della Germania di reclutare nei prossimi anni lavoratori specializzati e non, in settori chiave dell’economia e dell’industria. Intanto i dati dell’Ufficio federale di Statistica di Wiesbaden contano in Germania quasi 4 milioni di persone con un’altra cittadinanza oltre a quella tedesca (circa il 3,5% dell’intera popolazione). Secondo poi il ministero degli Interni circa il 14% della popolazione, quindi oltre 12 milioni di persone, vive in Germania senza la cittadinanza tedesca, dei quali 5,3 milioni da almeno 10 anni. Nel 2022 hanno richiesto e ottenuto la cittadinanza tedesca 168.500 persone.