Clarissa Burt e la violenza del padre

E’ un racconto duro quello di Clarissa Burt che, nella puntata di Verissimo del 10 dicembre, racconta dettagli inediti della sua infanzia. “Papà beveva molto ed era molto violento e questo ha fatto sì che, ad un’età molto giovane, ho capito come manovrare le fisime di mio padre. Ho visto scene di violenza verso tutti in casa. Mio fratello e mia sorella sono quelli che hanno preso più botte. Non c’era solo la violenza fisica, ma anche quella verbale. Mamma era incinta e aspettava me e lui l’ha picchiata. Nel 1958 c’era pochi posti in cui le donne potevano rifugiarsi quando c’erano episodi di violenza e quindi mio nonno, a mia madre, ha detto che doveva restare con mio padre essendo rimasta incinta fuori dal matrimonio. Ad un certo punto decidiamo di scappare”, ha raccontato a Silvia Toffanin.



“Un sabato sera, lui era con gli amici ed io avevo appena messo il telefono in camera mia. Lui è venuto su da mamma e poi è sceso nuovamente dagli amici. A mia madre ho detto che mio padre stava aspettando che io partissi per l’università per ammazzarla e lì abbiamo deciso di partire”, ha aggiunto. “L’ho visto due anni e mezzo fa al funerale di mio fratello, ma non gli ho parlato e non perché non voglio perdonarlo, ma è un’energia tossica che non voglio nella mia vita”, ha concluso (aggiornamento di Stella Dibenedetto)



Clarissa Burt: la carriera dell’attrice

Clarissa Burt sarà ospite di Silvia Toffanin nella puntata di sabato 10 dicembre di Verissimo. Nata a Philadelphia nel 1959, Clarissa Burt si afferma come modella e indossatrice alla fine degli anni ’80. Il suo primo successo come attrice è del 1988 con il film di Francesco Nuti “Caruso Pascosky, di padre polacco”, seguito da “La storia infinita 2”. Nel 1990 si consacra come personaggio televisivo nel popolare programma “Ricomincio da due” di Raffaella Carrà. Continua poi una serie di conduzioni a fianco di Pippo Baudo, Gerry Scotti, Michele Mirabella e Fiorello. Nel 2010 partecipa alla settima edizione de L’isola dei famosi, dove arriva fino alla semifinale. Oggi è amministratrice delegata di In the Limelight Media, una piattaforma multimediale dedicata all’empowerment femminile, e portavoce dell’associazione Domestic Shelters, che negli Stati Uniti si occupa di case-famiglia per donne abusate.



L’infanzia di Clarissa Burt

Clarissa Burt ha da poco pubblicato il libro “Ridefinisci la tua autostima”: “Volevo scrivere da tempo questo libro, perché uno dei nostri nemici più subdoli è il senso di inadeguatezza. E, se non hai un buon rapporto con te stessa, non avrai un buon rapporto con nessuno nella vita”, ha detto a IoDonna. Sulle pagine del settimanale ha parlato anche della sua infanzia negli Stati Uniti: “Sono cresciuta a Philadelphia in una casa molto cattolica, molto irlandese e molto… violenta: mio padre beveva parecchio. Vedevo lui sempre arrabbiato e la mamma sempre infelice: aveva 18 anni quando sono nata e ha sopportato per più di vent’anni questo matrimonio tossico. Che dolore vederla giovanissima,  con tre figli, abusata da questo mostro… Non si piaceva: “Non mi fotografate ché vengo male, sembro più grassa”. E io cosa ho fatto nella vita? La modella!  Papà, irlandese, parlava con disprezzo degli italiani negli Stati Uniti e io dove mi sono trasferita? In Italia!”.