La classe energetica degli immobili assume sempre più importanza nella normativa europea, soprattutto per quanto riguarda alcune pratiche che saranno obbligatorie per la certificazione delle cosiddette “case green” ma non solo. Le regole che entreranno in vigore a partire dal 2030 infatti, vieteranno l’affitto e la vendita di appartamenti considerati inferiori al minimo standard richiesto, e cioè la classe E, mentre dal 2033 la minima classe prevista sarà la D. Per attestare l’appartenenza e la fascia corrispondente occorrerà l’attestato di prestazione energetica che potrà essere rilasciato ai proprietari soltanto da soggetti accreditati come geometri ed architetti iscritti all’albo professionale.



Questo documento durerà 10 anni, a meno che non intervengano variazioni, ed avrà costi che varieranno a seconda delle caratteristiche dai 100/150 euro per singole abitazioni, circa 350 euro per il certificato di negozi e immobili commerciali, fino ad arrivare a 2mila euro in caso di capannoni industriali. Per molti sarà quindi necessario un adeguamento per chiunque abbia attualmente edifici o case che non rispettano i requisiti previsti.



Classe energetica case, come funziona la nuova normativa EU

I proprietari che attualmente non possono certificare una classe energetica superiore alla E, dovranno adeguarsi alla nuova normativa. Con interventi volti a migliorare l’efficienza energetica come ad esempio cappotti termici, impianti solari, anche accompagnati da sistemi di domotica. L’obiettivo Ue è infatti quello di arrivare al maggior numero possibile di immobili “a impatto zero” cioè che consumano meno di 30 KWh/mq all’anno.

In base alla classificazione dal testo ufficiale della “Direttiva Case Green Eu” la scala di valutazione andrà dalla G alla A, e la scelta ideale sarà la A4, cioè quella con meno fabbisogno energetico. Mentre gli edifici con attestati inferiori alla classe E non potranno più essere affittati o venduti a partire dal 2030. Due anni dopo, nel 2033 saranno invece dichiarati non a norma tutte le case con prestazioni inferiori alla D. Per quanto riguarda le nuove costruzioni, dal 2028 entrerà in vigore l’obbligo di realizzare edifici residenziali esclusivamente con progetto “a zero emissioni”.