Classi divise tra italiani e stranieri in una scuola primaria in provincia di Cuneo. È questa la proposta di una preside, che sembra però anche orientata nell’utilizzare il criterio della territorialità alle prossime iscrizioni. L’idea ha scatenato un acceso dibattito come apprendiamo da Orizzonte Scuola, nel quale le voci contrarie temono che l’approvazione di questa proposta possa minare l’obiettivo dell’inclusività cui vorrebbe tendere sempre più il sistema scolastico.
La preside in questione ha giustificato l’iniziativa parlando di ‘patto educativo di comunità’, senza avere l’intenzione di voler additare chi non ha la cittadinanza italiana come ha specificato la stessa DS. Alcuni genitori degli alunni approverebbero la divisione perchè temono che la presenza di bambini stranieri in classe possa rallentare il programma didattico. Il dibattito si colloca quindi a metà tra chi sostiene la proposta e chi la condanna.
DA VALDITARA PROPOSTE PER FAVORIRE L’APPRENDIMENTO DEGLI ALUNNI STRANIERI
Ad aver generato malcontento era già stata la proposta avanzata nel 2024 dal Ministro Valditara, che già aveva lanciato l’idea di creare classi solo di italiani e classi di soli stranieri, nell’ottica di permettere a chi non conosce bene la lingua italiana di essere meglio seguito. Anche in quel caso ne era uscito un acceso dibattito, sia dentro che fuori la scuola. La proposta non è però stata attuata.
I mesi scorsi da viale Trastevere sono così arrivate misure volte a favorire l’integrazione, rendendo obbligatori corsi di alfabetizzazione nei confronti di studenti con deficit linguistici. Inoltre dal prossimo anno scolastico, le scuole che avranno numeri alti di alunni stranieri con scarsa conoscenza dell’italiano promuoveranno attività di potenziamento didattico in orario extracurricolare, finanziate dal Programma nazionale “PN Scuola e competenze 2021-2027”.