La classifica delle città italiane con più alta qualità della vita, elaborata da un’indagine di ItaliaOggi in collaborazione con l’Università La Sapienza di Roma ed ItalCommunications, mostra che sono 63 su 107 le province nella quali le condizioni socioeconomiche, in base ai fattori individuati sono da da buone ad accettabili. Quello che è stato analizzato per pubblicare la classifica è un insieme di dimensioni tra le quali: istruzione, affari, lavoro, ambiente, reddito, ricchezza, numero di reati e sicurezza, sistema sanitario e salute, tempo libero.



Resta abbastanza netta la divisione tra Sud e Nord, con aperture verso il centro, migliorate rispetto alle classifiche degli anni precedenti. Tuttavia ai primi posti rimangono le grandi città dell’Arco Alpino e della Pianura Padana, seguite dalla zona dell’Appennino Tosco Emiliano. Mentre tra le peggiori ci sono soprattutto le province delle regioni del Sud e delle Isole tra le quali ci sono varie città nelle quali la qualità della vita è stata giudicata scarsa o insufficiente. Inoltre come mostra l’indagine, c’è una nuova tendenza che riguarda la ripresa di alcune città che durante il periodo Covid erano scese in classifica.



Classifica città italiane dove si vive meglio 2023: migliori e peggiori

In base ai dati analizzati da ItaliaOggi, la 25esima edizione della classifica delle città italiane con migliore qualità della vita mette in testa la provincia di Bolzano, tornata al primo posto dopo il secondo del 2022. Una conferma, oltre che un miglioramento della performance anche per Milano e Bologna. Rispettivamente al secondo e terzo posto. Seguono poi: Trento, Firenze, Padova e Parma. Torino e Roma invece, pur piazzandosi non ai primi posti hanno dimostrato un avanzamento, salendo di quasi venti posizioni rispetto alla classifica precedente.



Tra le città peggiori, cioè quelle che sono inserite nei gruppi 3 e 4 dello studio, ci sono Crotone, Messina e Caltanissetta. Una conferma delle precedenti posizioni, che stabilisce anche una persistente vulnerabilità dei livelli socioeconomici dell’Italia meridionale ed insulare.