Con l’arrivo del 31 dicembre e del capodanno, tornano a circolare “sottobanco” anche i botti illegali, i petardi che non possono essere messi in commercio perchè sprovvisti delle apposite autorizzazioni, e soprattutto, perchè troppo potenti e quindi altamente pericolosi per chi dovesse maneggiarli, e non solo. Fra le zone d’Italia dove questi prodotti vengono smerciati maggiormente, e lo diciamo senza alcun pregiudizio, vi è Napoli, il capoluogo della Campania nonché quella che da molti viene considerata la capitale italiana dei botti. Nel comune partenopeo è infatti da tradizione sparare alla mezzanotte, e ben oltre, continui botti che a volte sono quasi delle vere e proprie bombe a mano. E’ sempre un evergreen, purtroppo, la famosa “Bomba di Maradona”, che è una palla di grosse dimensioni, piena di polvere da sparo, che lascia un vero e proprio solco sul terreno, quasi come fosse un piccolo ordigno. Ed in effetti lo è, vista la quantità di materiale pirico presente al suo interno.
I BOTTI ILLEGALI PIÙ POTENTI DI CAPODANNO: LA NOVITÀ È QUOTA CENTO
In passato, e circola ancora oggi, è stata messa in commercio per vie traverse anche la bomba di Kim, detta anche “corean”, altro petardo di capodanno che negli anni passati ha provocato un bel po’ di danni a edifici, auto e strutture varie, senza scordarsi dei numerosi feriti. Per quest’anno, invece, sembra che vada per la maggiore la cosiddetta “Quota cento”. Facendo il verso alla misura pensionistica introdotta dal governo gialloverde, voluta fortemente dalla Lega, in quel di Napoli è stato creato un “botto” con una fortissima carica di polvere pirica, e l’aggiunta di miscugli vari non meglio definiti, che le forze dell’ordine hanno catalogato come ordigno bellico. Si calcola che contenga circa 800 grammi di polvere da sparo, che ovviamente può avere degli effetti devastanti. Il consiglio è ovviamente quello di non fidarsi mai nell’acquistare questi prodotti, anche se ci si sente sicuri nel maneggiarli. Inoltre, è sconsigliato assolutamente raccoglierli da terra se inesplosi: perdere le dita è davvero un attimo…