C’è stato un periodo nel quale Claudia Cardinale non lavorava. Erano gli anni ’70 e il produttore Franco Cristaldi voleva fargliela pagare per il suo legame col regista Squitieri. «Oggi coi figli di Cristaldi i rapporti sono un po’ così: c’è stato un documentario su di me, non mi hanno ceduto i diritti… Pazienza». Quell’isolamento comunque la fece soffrire: «Fu dura. Pasquale era uno che andava in tv e diceva cose pazzesche. Ci mise anni a trovare chi finanziasse Claretta. Ripeteva: ci sarà un cavolo di produttore che odia Cristaldi… Non mi stupisco che alla fine l’abbiano ucciso». Claudia Cardinale spiega che fu vittima di una grande ingiustizia. Gli tolsero, oltre alla pensione da senatore di An, anche l’assistenza sanitaria. E fu terribile per loro: «Aveva un tumore, era senza un soldo e senza copertura, l’ho aiutato io. Lui era complicato, in lite con tutti. Qualcuno disse: va beh, ma chi se ne frega se muore… Una cosa inqualificabile, era proprio preso di mira. Molti lo snobbavano. Per ragioni ideologiche». (agg. di Silvana Palazzo)
Claudia Cardinale: “Sfruttata e sottopagata dal cinema”
Claudia Cardinale intervistata dal Corriere della Sera è un fiume in piena. “Il cinema mi ha sfruttata e sottopagata”, esordisce. Poi racconta che Marlon Brando la corteggiava: “mi disse: facciamo l’amore? Lo buttai fuori. Poi mi sono pentita”. Francesco Battistini inviato a Parigi, racconta una vera star del nostro cinema. Durante l’intervista, colpiscono le numerose risate, tra spremute e numerose sigarette: “Mia mamma mi diceva che è per questo che non mi si vedono le rughe!”. Nel quartiere parigino dove vive, tante sirene e baccano: “A Tunisi o a Parigi, alle sirene ci si abitua. S’impara a convivere con queste cose. Ma io per la verità non mi agito mai, sono sempre stata un po’ pazza… (risata). Mio papà era ingegnere ferroviario, da bambina abitavo vicino alle rotaie e aspettavo che il treno partisse, per saltarci sopra. Poi i macchinisti andavano a dirglielo: guarda che tua figlia è matta…! (risata). L’incendio di Notre-Dame è stato nel giorno del mio compleanno: dovevo cenare fuori, mi sono affacciata alla finestra e ho visto il fuoco. Allora sono andata là. E sono rimasta a guardare le fiamme tutta la sera. Un’immagine apocalittica. I ponti bloccati, una folla pazzesca, la gente che piangeva”.
Claudia Cardinale: “Mi sento metà italiana e metà tunisina”
Claudia Cardinale si sente per metà italiana e per metà tunisina: “Da ragazzina dovetti imparare l’italiano, Tunisi era francofona, a scuola si studiava l’inglese e in famiglia parlavano siciliano per non farsi capire da noi figli. Qui a Parigi sono sempre stata bene, la gente mi saluta per strada senza pressare e il rapporto con le celebrità è molto diverso: in Italia ho cambiato tre indirizzi, pur di liberarmi dei paparazzi. Tutti sapevano dove stavo, che facevo. Una volta mi suonò alla porta un tizio, arrivato da New York, che mi proponeva di convivere: diedi 50 mila lire al tassista e lo rispedii all’aeroporto”. A Parigi invece, sono molto più discreti. “Questa casa parigina m’è costata una fortuna: apparteneva alla famiglia reale, all’inizio non riuscivo neanche a pagarla. Ma ha le colonne e sa che faccio? Metto la musica e ci ballo intorno! Ha pure davanti la Senna: a volte ci sono dei maschi che si piazzano sotto il ponte, mezzi nudi, pensano che nessuno li veda e non sanno che abito lì, allora prendo il binocolo e li guardo un po’… (risata). Sì, questa zona mi piace, perché vedo l’acqua. Com’era a Tunisi, da ragazzina”.
Claudia Cardinale e l’esilio degli anni ‘70
Negli anni 70 Claudia Cardinale non lavorava più: il produttore Franco Cristaldi voleva farle pagare d’essersene andata col regista Squitieri. La rinascita è arrivata in Tunisia: “Zeffirelli andò là a girare il Gesù e fu il primo a ridarmi un ruolo: guarda caso, l’adultera! (risata). Il mio ritorno dopo due anni. Angelo Frontoni mi scattò foto bellissime con Pasquale. Liberatorie. Perché Cristaldi aveva bloccato tutto, messo un veto sul mio nome. Fu un momento molto delicato. Avevo scoperto di non avere un soldo in banca, i miei genitori erano scandalizzati: ma come, con tutti i film che hai fatto? (…) È chiaro che c’era uno sfruttamento. Se oggi le attrici sono ancora sottopagate rispetto ai maschi, allora era anche peggio”. L’isolamento la fece molto soffrire: “Ho 81 anni e ho fatto 181 film. Più della Loren e della Lollobrigida, per dire. E ho ancora una vita piena. In America, non sa quanto. In Tunisia, hanno appena fatto una mostra su di me. E poi sono ambasciatrice dell’Unesco, mi occupo di Amnesty, di bambini in Cambogia, d’omofobia, di Aids… M’invitano dappertutto”.