Storie Italiane torna ad occuparsi del caso di Claudia Ciampa, la mamma di Ethan, il bimbo di sette mesi che è stato “rapito” dal padre e portato negli Stati Uniti: “Lui aveva preparato il bimbo da parecchio tempo, forse già dalla nascita ha preparato il distacco da me, poi ha fotografato tutta la documentazione sanitaria di Ethan, un altro segno evidente che stava premeditando tutto”, racconta la mamma.



L’uomo e Claudia Ciampa si sono lasciati il 5 agosto poi il 30 agosto è partito per gli Stati Uniti, portando via il bimbo di 7 mesi alla madre: “Durante le videochiamate fa dei primissimi piani al nostro piccolo bimbo in modo che io non possa vedere nulla intorno, c’è sempre massimo silenzio e poi quelle rare fotografie che mi invia sono su fondo nero, scontorna l’immagine del bambino e lo posiziona sul fondo nero, è inquietante. Io provo a catturare anche un piccolo indizio, cerco di fare del mio meglio ma non si riesce a percepire nulla”.



CLAUDIA CIAMPA, FIGLIO DI 7 MESI NEGLI USA: “POSSONO NEGARE IL RIMPATRIO…”

In collegamento a Storie Italiane anche l’avvocato Grassani, che sta seguendo il caso di Claudia Ciampa e del suo figlio: “Noi abbiamo tante foto di Ethan ma la notizia è questa, gli atti sono a Washington, ho attivato tutte le procedure inimmaginabili. Negli Stati Uniti spesso si può soggiornare in alberghi senza dare documenti quindi è difficile per le forze dell’ordine intercettare quest’uomo, dovrebbero intercettare il cellulare. Anche il nostro Paese si è mosso, una comunicazione del ministero degli esteri giunta alla signora Claudia Ciampa, quindi ci fa capire che la vicenda ha avuto molto eco”.



E ancora: “Gli Stati Uniti possono negare il rimpatrio per dei ragionamenti non condivisibili come ad esempio il padre che viene ritenuto più adatto e la madre inidonea, ma secondo la convenzione dell’Aia gli Stati Uniti devono restituire il bambino”.

CLAUDIA CIAMPA, FIGLIO DI 7 MESI NEGLI USA: “ALLA FINE DECIDERÀ IL GIUDICE AMERICANO…”

Eleonora Daniele aggiunge che oggi il bimbo avrebbe dovuto avere i richiami vaccinali ma ovviamente non potrà sottoporsi alla procedura, precisando che non si sa nulla nemmeno delle sue condizioni fisiche. L’avvocato di Claudia Ciampa ha ripreso la parola dicendo: “Abbiamo contatti quotidiani con il ministero della giustizia, ci hanno chiesto di tutto e di più, stiamo trasmettendo gli atti alle autorità diplomatiche negli Stati Uniti, e poi alla fine ci sarà un giudice ovviamente degli Stati Uniti, anche se noi possiamo ottenere un affidamento da un giudice italiano, alla fine quello che conterà sarà il giudice americano. In Europa questi problemi non si verificano ma in America la situazione è molto più complessa”.

Il problema vero è che il bimbo ha soli 7 mesi e a quell’età un bambino deve stare con la mamma per sentirne il suo calore, il suo abbraccio, una condizione fondamentale per far crescere il piccolo nel migliore dei modi. Ma cosa rischia il padre di Ethan? “Se tornasse la sua posizione sarebbe alleggerita – dice l’avvocato Grassani – ovvio che il giudice in sede civile vorrebbe vederci chiaro ma deve tornare in Italia. Se torna si può rimettere la querela, l’importante è che il bimbo stia bene e si rimettono a posto le cose. Se ami tuo figlio non puoi strapparlo al seno materno”.