Claudia Rivelli, a processo la sorella Ornella Muti

Lo scorso settembre aveva destato scalpore l’arresto, tra gli altri, di Claudia Rivelli, sorella 71enne della celebre attrice Ornella Muti. In casa della donna erano stati trovati tre flaconi di droga dello stupro. Sono in tutto 32 le persone coinvolte nell’indagine condotta dal pm Giulia Guccione, 29 delle quali hanno scelto di essere giudicate con il rito abbreviato. In caso di condanna, dunque, potranno usufruire della riduzione di un terzo della pena. Tra i nomi degli indagati che ha scelto il rito alternativo, come riporta Repubblica.it, figura anche quello di Claudia Rivelli, la sorella di Ornella Muti.



L’inchiesta che vede coinvolta la Rivelli insieme a svariati pusher della Roma bene, aveva permesso di fermare le due bande di spacciatori che vendevano la cosiddetta “Droga di Hitler” destinata agli extracomunitari che lavoravano nelle case dei romani, ma sono ora finiti a processo anche per aver fatto affari con la droga dello stupro (Ghb).



L’inchiesta che ha coinvolto anche Claudia Rivelli

In merito al coinvolgimento nell’inchiesta di Claudia Rivelli, sorella di Ornella Muti, come riferisce ancora il quotidiano Repubblica la donna avrebbe asserito di aver acquistato le nuove droghe per inviarle al figlio in Inghilterra, sostenendo che “le usa per pulire la macchina”. La donna è assistita dall’avvocato Teresa Mercurio ed il prossimo 6 luglio siederà nel banco degli imputati nell’ambito del processo che la vede coinvolta. Lo stesso farà Denny Beccaria, il 32enne romano accusato di aver coordinato la vendita di sostanze, tra cui la droga dello stupro.



A fine a processo con rito abbreviato anche il braccio destro del capo, la zarina del ghb, Clarissa Capone. A incastrarla sarebbe stata una intercettazione nella quale aveva svelato la sua storia con “la famiglia romana”: “Calcola che quando ci stava il Festival del Cinema io là ci andavo con lo zainetto pieno… cioè ci stavano giornalisti… cioè ci stava di tutto e di più… e da là poi so… sono arrivata ad un politico…da che ti fai il giornalista la voce si espande, la voce è arrivata pure all’assistente del politico…”. Ed ancora a processo ci andranno anche secondo le accuse dei pm avrebbero comprato grandi quantità di droga su internet e di cui ora potranno difendersi in un’aula di tribunale.