La presidentessa dell’Università di Harvard si è dimessa dopo essere stata accusata di plagio e criticata per i suoi commenti sull’antisemitismo. Claudine Gay nelle ultime settimane è stata oggetto di crescenti pressioni che la spingevano a rassegnare le dimissioni. Nella lettera che ha ufficializzato l’addio all’università ha affermato che prendeva la decisione nel “migliore interesse” dell’ateneo. “È stato angosciante mettere in dubbio i miei impegni nell’affrontare l’odio e nel sostenere il rigore accademico” ha aggiunto.
“Questa non è una decisione che ho preso facilmente. In effetti, è stata difficile oltre ogni dire”, ha scritto la dottoressa Gay, aggiungendo che le sue dimissioni permettono ad Harvard di “concentrarsi sull’istituzione piuttosto che su qualsiasi individuo”. La presidentessa ha ricoperto il ruolo per sei mesi ed è stata la prima persona di colore, e solo la seconda donna, ad essere nominata alla guida dell’università.
Claudine Gay accusata anche di plagio
Durante un’udienza al Congresso il mese scorso, Claudine Gay ha affermato che le richieste di uccisione degli ebrei erano ripugnanti. Ha aggiunto, tuttavia, che servirà valutare il contesto di tali commenti per capire se questi costituiranno una violazione del codice di condotta di Harvard in materia di bullismo e molestie. Quel commento ha suscitato una reazione diffusa e in seguito lei si è scusata in un’intervista al giornale studentesco dell’università.
“Quando le parole amplificano l’angoscia e il dolore, non posso provare altro che il rimorso” ha affermato l’ex presidentessa di Harvard. Dopo il caos scatenato dalle sue parole, i media statunitensi hanno portato alla luce diversi casi di presunto plagio nel suo curriculum accademico. Il consiglio di Harvard ha indagato sulle accuse il mese scorso e ha trovato due documenti pubblicati che richiedevano un’ulteriore citazione. Il consiglio, tuttavia, ha affermato che non ha violato “gli standard per la cattiva condotta nella ricerca”.