Claudio Amendola è stato ospitato nell’ultima serata di Belve, in onda su Rai 2 con Francesca Fagnani, si è aperto, raccontandosi e ripercorrendo alcuni episodi importanti o iconici della sua vita. “Ho sempre avuto un ottimo riscontro dal mondo gay“, rompe subito il ghiaccio con la sua classica ed unica ironia, sempre con il sorriso sul volto, “ma non so perché”. Parlando, invece, dei suoi pregi, si dice una persona estremamente generosa.



Confessando, invece, il suo più grande difetto, Claudio Amendola racconta che “sono troppo pieno di me e la cosa peggiore che ho è il mio egocentrismo a volte forse smisurato. Sono decisamente permaloso, ma dipende anche dal tipo di torto, perché alcune cose non le riesco a perdonare”. Con la vita, sostiene di essere in debito, e ricordando il momento più felice si prende un attimo, si commuove, e poi racconta che “è stata quando mia figlia Alessia è nata di cinque mesi e mezzo, dicevano che non ce l’avrebbe fatta, ma poi ce l’ha fatta”. Ma Claudio Amendola confessa anche che, in generale, “mi commuovono le vittorie sportive alle olimpiadi, mi commuove molto spesso il dolore degli altri e mi commuove pensare ai miei figli, nel bene e nel male, mi viene paura ma li vedo anche felici”.



Claudio Amendola e la notte in carcere

Parlando degli errori commessi, Claudio Amendola confessa che “ho commesso tutti quelli che è giusto commettere, quelli che ti formano ma che non sono così pericolosi”, e viene subito ibeccato sulla notte passata, a 19 anni, al Regina Coeli. Ridendo racconta che “avevo fatto un succhio di benzina, era una stronzata, mi vergogno come… Ero senza benzina, abitavo fuori Roma e pensai di farlo, mi beccò subito un metro notte che chiamò la polizia. È stato molto formativo”.

Mentre, passando alla sua carriera, con una certa nota malinconica, Claudio Amendola racconta che “c’è stata forse una forma di snobbismo nei miei confronti, perché non ho mai fatto salotto, non conosco nessuno e non li riconosco in giro, non vado alle prime. Non faccio parte del circoletto. Ho vinto alcune cose”, nel corso della carriera, “ma molte poche rispetto a quello che ho fatto”. Tuttavia, sempre sul lavoro, ha raccontato anche che “faccio quasi tutto per soldi, ma lo faccio bene, sono sensibile allo sterco del demonio. Se mi chiamano per un ospitata che non mi diverte in una trasmissione che non mi piace”, argomenta Claudio Amendola, “ma se mi danno una cifra che è alta, per un’ora me la faccio piacere. Anche i Cesaroni li ho fatti per soldi, e mi ci sono comprato le case”.