Nessun peso per Claudio Amendola: la quarantena è trascorsa liscia per l’attore, che si dichiara un casalingo. “Ho fatto un sacco di cose, ho scritto, letto, ho lavorato“, confessa a La Repubblica, “In questo sono un privilegiato, il lockdown alla fine è stato ispiratore: avevo idee che mi ronzavano in testa e l’obbligo di doverci pensare è servito“. Certo non è stato facile per via del blocco dei set e delle riprese, anche perchè Amendola sarebbe dovuto partire lo scorso 4 maggio per realizzare un film come regista. “Poi è diventato tutto difficile”, aggiunge, “e tutto si è fermato. Siamo stati colpiti, specie chi fa un lavoro precario. Però – fermo restando i morti, i numeri spaventosi – l’abbiamo presa così male perchè siamo abituati troppo bene“. Secondo l’attore infatti la pandemia non può essere del tutto paragonata a una guerra.
In quest’ultimo caso i morti sono stati molti di più ed è vero, non si poteva uscire di casa, ma per le bombe. “Questa pandemia entrerà nei libri di storia“, prosegue, “sono stati tre mesi difficilissimi per il Paese. Due settimane di unità, di ‘volemose bene’ per poi riscivolare nella solita roba”. Claudio vorrebbe sperare in un cambiamento degli italiani, in un miglioramento che renderebbe più dorato persino il futuro. Tuttavia ai suoi occhi non è così. “Sei più buono se lo sei, non lo diventi“, sottolinea, “La verità è che è stata una cosa grave e non eravamo preparati perché abbiamo sputtanato la sanità e i rapporti sociali. Quando eravamo piccoli ricordo che a casa veniva il dottore. Oggi il medico sta in ospedale, è irraggiungibile, se sei fortunato ci parli al telefono: e certo non per colpa sua”.
Claudio Amendola, le follie d’amore
Claudio Amendola non si è mai tirato indietro di fronte alle follie fatte per amore. Soprattutto quel 10 ottobre del ’96, quando ha scelto di non andare a una prima mondiale per incontrare la futura moglie Francesca Neri. “Avevo un biglietto aereo da Roma per Londra”, ha raccontato di recente a Vieni da me, “ma vicino al gate per andare in Inghilterra c’era quello per Madrid. E io sono andato a Madrid”. Lì c’era Francesca ad attenderlo, mentre sul suolo britannico la BBC e la Rai, per la prima di Nostromo. “Credo che fossimo ancora ‘clandestini’ in quel momento”, racconta, “lei sapeva che io ero in partenza per Londra e invece poi sono arrivato al residence e ho bussato alla sua porta“. Oggi, domenica 24 maggio 2020, Rai 1 trasmetterà nel pre-serale I Soliti Ignoti special vip e fra gli ospiti ci sarà anche Claudio Amendola. Nei giorni scorsi l’attore è ritornato sul piccolo schermo grazie alle repliche di Nero a metà, uno dei suoi ultimi lavori di maggior successo.
Soprattutto perchè il suo Ispettore Carlo Guerrieri è stato creato su misura per lui, un po’ umano, un po’ burbero. Impossibile che non riuscisse ad entrare ancora una volta nel cuore degli italiani, anche in questa veste inedita. Come mai ha un rapporto così speciale con il pubblico? Lo ha spiegato lo stesso artista a La Repubblica: “Siamo cresciuti insieme. Con gli sceneggiati girati con papà, da Storia di amore e di amicizia a Pronto soccorso, il fatto che lavorassi con mio padre mi ha legato alle famiglie italiane. Film come Vacanze di Natale e Amarsi un po’ coi Vanzina sono stati grandi successi popolari, e hanno davvero raccontato l’Italia”. Senza dimenticare il successo della fiction I Cesaroni, acclamata da molti, criticata da alcuni. E nonostante questo, Amendola proprio grazie a quel lavoro ha allargato la fascia di pubblico e ha iniziato a condurre, fare pubblicità, film per bambini.