Claudio Amendola ripercorre la sua straordinaria carriera ai microfoni del programma radiofonico “I Lunatici” e ammette di non aver mai avuto problemi di lavoro riuscendo a calarsi perfettamente in tutti i ruoli che gli sono stati affidati e passando con disinvoltura da un genere all’altro. Ricordando, in particolare, gli anni dei film Vacanze di Natale e Vacanze in America, Amendola ricorda come stare sul set fosse come stare in vacanza. “Sul set ci divertivamo tantissimo. Sia a Cortina, in Vacanze di Natale, che in America. Era come se fossimo in gita, però pagati. Vanzina teneva un clima di grande serietà, ma ci si divertiva. Non ci rendevamo conto che quei film sarebbero diventati dei cult, però capivamo che divertendoci noi si sarebbero diverti anche gli spettatori”, afferma l’attore (aggiornamento di Stella Dibenedetto).



CLAUDIO AMENDOLA: “IO SINDACO DI ROMA? NO, MA..”

La pandemia di coronavirus non ci ha migliorati, anzi. Parole di Claudio Amendola, uno degli attori più amati d’Italia, che la scorsa notte è stato intervistato dal programma “I Lunatici” di Rai Radio 2, condotto dai bravi Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio: “Mi pare evidente che ne usciremo molto peggiori – le parole del tifoso romanista sulla vicenda covid – su questo non ci siamo dubbi. Non ci smentiamo mai. Io l’ho vissuto bene, in uno spazio grande, senza dovermi affannare, senza tutte le difficoltà del caso. Non posso essere un metro di giudizio”. Si parla quindi del suo stretto rapporto con la capitale, e di un suo eventuale ingresso in politica: “Se mi hanno mai chiesto di candidarmi a sindaco? No, ma spesso mi hanno chiesto di entrare in politica, ma è molto lontano dalle mie intenzioni”. Amendola vive un rapporto con Roma basato su un “grande amore e un grande senso di appartenenza”, ma non può mancare il “senso critico” anche per chi “la sporca, per chi non la rispetta e anche per la nostra indole, parlo dei romani”.



CLAUDIO AMENDOLA: “QUANDO SENTO LA VOCE DI PAPA’…”

Claudio è un figlio d’arte, e prima di lui era divenuto famosissimo il grande Ferruccio, attore e doppiatore di caratura esagerata: “Cosa provo quando risento la sua voce in tv? Mi capita spesso, ma da tutta la vita, ci sono molto abituato. Mi diverte beccarlo nei film anni 50, quando ancora lo chiamavano per dire buongiorno e buonasera. Lui dirigeva il doppiaggio di molti western, una cosa molto complicata da fare erano le scazzottate, mio papà le faceva tutte, io lo riconosco nei grugniti, riconosco la sua mano, l’ho visto all’opera, riconosco tutti i trucchi del mestiere. Mi fa sempre sorridere quando risento la sua voce”. E mentre Amendola senior viveva il suo apice, Claudio entrava nel mondo del cinema: erano gli anni ’80 e il giovane attore romano ottenne una grande popolarità grazie a pellicole divenute poi cult come il primo “Vacanze di Natale” ma anche “Vacanze in America” e film come “Mary per sempre” e “La Scorta”.



“IL SUCCESSO DA GIOVANE MI HA MONTATO LA TESTA”

Claudio ammette di essersi un po’ montato, ma del resto era giovanissimo: “La testa l’ho persa. Mi sono sentito arrivato – le sue parole all’emittente radiofonica – ho fatto tutti gli errori che il successo ti propone. Quando da giovane hai soldi, successo e un certo tipo di appeal, capita. Ma sono anche esperienze. Dà un po’ alla testa, ci sono periodi in cui ci si esalta un po’, però poi questo è un mestiere che ti riporta con i piedi per terra. Anche le carriere più luminose hanno momenti di stasi che ti portano a riflettere. E ben vengano quei momenti. Problemi di lavoro non ne ho mai avuto, sono stato abbastanza onnivoro, ho fatto cinema, tv, ho condotto, negli ultimi anni ho iniziato a scrivere e questo aiuta tantissimo”.