Claudio Baglioni si prepara a fare il suo grande ritorno artistico. In una lunga intervista con Pasquale Elia per Il Tempo delle Donne, il cantautore ha annunciato un nuovo album in arrivo il prossimo dicembre, a distanza di 7 anni e poi lo spettacolo “Dodici note”, in partenza dalla prossima estate, esattamente dal 4 giugno prossimo. Un successo enorme che appassiona diverse generazioni e che Baglioni deve tutto ai suoi genitori che lui descrive “un po’ rock and roll: dei tre ero quello meno convinto di poter fare questo mestiere. Loro più di me hanno voluto continuassi anche quando questo sogno non si stava avverando. Sono loro che hanno voluto un figlio cantautore”. E visti i risultati – 60 milioni di copie vendute in tutto il mondo – i genitori di Baglioni ci avevano visto lungo. Da giovane il suo look gli aveva fatto conquistare l’appellativo di “agonia”. Claudio vestiva un “look mortifero”, sempre di nero “alla maniera degli esistenzialisti”. Grazie alla tv è poi emersa anche la sua grande ironia: “quando sei convinto di essere stato etichettato cerchi una traversa che non ti aspetti e arriva lo stupore”, spiega. A proposito della tv, il suo è un rapporto che a quanto pare potrebbe continuare: “Ho il desiderio di rifare qualcosa in tv perché è il più grande teatro che esiste… e anche perché penso che quelli che non fanno tv poi finiscono per farla nel modo peggiore: cantanti, attori, scrittori che sembrano dei piazzisti”.
CLAUDIO BAGLIONI LA FEDE E LA VOCAZIONE A 13 ANNI
Semmai dovesse tornare in tv con un nuovo programma, Claudio Baglioni ammette di avere le idee molto chiare. Gli piacerebbe concentrarsi sugli anni Novanta, i più “sacrificati”, dice. Per Baglioni la Tv ha ancora un ruolo importante: “Sono un vecchio moralista ma credo ancora che debba avere anche una funzione pedagogica: deve dare il meglio che c’è in giro e non tutto quello che c’è in giro”. Ripensando al suo Festival di Sanremo e alle modifiche introdotte – no alle eliminazioni dei cantanti e giovani e big insieme – il cantautore ammette che non avrebbe mai accettato di condurlo: “Io sono un collega di tutti quelli che si erano presentati con il loro lavoro e la loro creatività a un concorso: la prospettiva che fossero quasi cacciati in malo modo durante la rassegna mi disturbava. Inoltre, non credevo e non credo alla divisione tra giovane e vecchio”, ha spiegato. Nella lunga conversazione Baglioni ha anche parlato della sua fede: “È un miraggio difficile da descrivere… è una sommatoria di aspettative, un senso di armonia… è sapere che stai in pace con tutto, con i tuoi pensieri. E quindi è una strada molto lunga: uno di quei percorsi che puoi deviare e poi riprendere”, ammette. E rivela che sarebbe potuta diventare una scelta di vita: “A 13 anni e mezzo sono andato da mia madre e le ho detto: “Forse ho sentito la voce, la vocazione”. Stavo persino per entrare in un probabile seminario, poi ho fatto tutt’altro”.