Claudio Borghi contro Giuseppe Conte per il Coronavirus. Il presidente leghista della Commissione Bilancio della Camera ritiene che l’emergenza sia stata gestita male dal governo e in particolare dal premier. «Si poteva gestire senza alcuna spettacolarizzazione», ha dichiarato nell’intervista rilasciata a Repubblica. «La verità è che il contagio era già dappertutto, solo che gli altri si sono ben guardati dal dirlo, a cominciare dagli Usa». E questo, secondo Borghi, avrebbe spinto molti, tra cui la Cnn, a ritenere che il virus sia scoppiato in Italia. Gli altri, dunque, per il leghista sono stati più furbi: «Temo di sì. Noi invece abbiamo gridato subito al lupo». E proprio in merito all’emotività degli italiani, con la politica che rispecchia in fondo la nostra società, Borghi spiega che quella del premier è stata una scelta “politica”. «Bastava fornire i dati con un sobrio comunicato, non andare dalla D’Urso e fare il giro dei talk – ha aggiunto il leghista -. Conte e Casalino lo hanno fatto per scelta».
CLAUDIO BORGHI “CORONAVIRUS? CONTE HA ENFATIZZATO EMERGENZA”
Giuseppe Conte ha portato in tv l’emergenza Coronavirus per una scelta politica: questa la tesi di Claudio Borghi. «Sì, si sentivano alle corde. Enfatizzare questa emergenza è stato un modo per uscire dall’angolo. E il premier ha pure attaccato la sanità lombarda, dando la colpa ai medici di Codogno. Non si fa». Nell’intervista a Repubblica il leghista ribadisce l’importanza di restare uniti, eppure Matteo Salvini ha attaccato il premier su El Pais, mentre Giorgia Meloni lo ha fatto in diretta tv. «Noi in realtà abbiamo sempre espresso critiche mirate e fatto proposte concrete. E Conte è parte del problema». Claudio Borghi cosa avrebbe fatto, se si fosse trovato al posto di Conte? «Non avrei sparso il panico a reti unificate, domenica 22 febbraio. Così siamo diventati gli untori del mondo». Invece difende il governatore lombardo Attilio Fontana dagli attacchi per essersi mostrato con la mascherina in occasione dell’annuncio dell’auto-quarantena: «Povero, era sotto stress, all’interno di un focolaio. Magari è stato ingenuo, ma, al contrario di Conte, non aveva nessuna intenzione di allarmare».