Il Festival di Sanremo 2021 è ormai alle porte e non poteva mancare il giudizio di Claudio Cecchetto, al timone della celebre kermesse tra 1980 e 1982. «Personalmente sono curioso di vedere cosa verrà fuori: nella sventura ci sarà la possibilità di assistere a un festival strano. Indubbiamente i miei ragazzi ci sanno fare. E poi bisogna evitare che il Covid ci ammazzi tutti i sogni», le parole del produttore discografico ai microfoni di Libero.



Claudio Cecchetto ha sottolineato che l’assenza di pubblico in sala è un bene, considerando la normativa, e che ciò che conta è pensare a quanti spettatori ci sono a casa, anche perché «quello dell’Ariston è da sempre un pubblico di comparse». Il 68enne si è poi soffermato su Amadeus, rimembrando quando puntò su di lui per Radio Deejay per il suo «atteggiamento positivo».



CLAUDIO CECCHETTO: “VOGLIO FARE IL DIRETTORE A SANREMO”

Claudio Cecchetto ha poi ammesso di ricordare con nostalgia i tre Festival di Sanremo da lui condotti tra 1980 e 1982, in particolare il secondo che rese celebre il Gioca Jouer, divenuto sigla dell’evento. Sull’Amadeus ter il produttore ha un’idea ben precisa, dipende tutto da Fiorello: «Si parla tanto di Amadeus, ma è Fiorello quello che ti fa il Festival». E su un suo possibile ritorno a Sanremo, non ha dubbi: «A me piacerebbe curare la direzione artistica e, in quel ruolo, scegliere la conduzione. Per il conduttore punterei sui giovani, cercherei nomi nuovi, perché a quelli consueti e affermati ci pensano già gli altri». Poi una battuta sul possibile vincitore di Sanremo 2021: «La sala scommesse dice Francesca Michielin e Fedez, ma ricordo quando al Festival c’era Fiorello in gara. Avevano dato per vincitore lui e poi sappiamo come è andata…».

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