Da operaio della Pfizer a sindacalista, poi politico: la vita di Claudio Durigon è fatta di capitoli diversi, alcuni dei quali verranno svelati a “Onorevoli confessioni” oggi su Rai 2. Il sottosegretario al Lavoro, nominato da Matteo Salvini uno dei due nuovi vicesegretari della Lega, ha origini venete, perché i suoi nonni erano braccianti agricoli nella provincia di Treviso, poi trasferitisi a Latina dopo le bonifiche dell’Agro Pontino.
Mentre lavorava come operaio per la nota casa farmaceutica, Durigon iniziò la sua attività sindacale in UGL, diventando prima segretario provinciale, poi generale, fino a vicesegretario generale. Il primo tentativo politico non andò bene, visto che non venne eletto quando nel 2013 si candidò come consigliere regionale con la Lista Storace, infatti la svolta è arrivata con la Lega, dove si è occupato di lavoro.
Nel 2018 è riuscito a essere eletto alla Camera. “Il giorno che vengo eletto nel 2018 ricevo una chiamata, era una mia maestra: mi disse che mi aveva votato ed era contenta che fossi arrivato lì“, ha raccontato Claudio Durigon a Laura Tecce, stando alle anticipazioni pubblicate dallo stesso leghista nelle sue pagine social.
CLAUDIO DURIGON E QUEL PROBLEMA DA BAMBINO
“Io ero un bambino con un problema, nel parlare zagagliavo spesso, lei mi fu molto vicina, era una brava maestra, quindi mi ha fatto piacere che fosse andata a votare a 90 anni, è una forma di orgoglio per me“, ha aggiunto Claudio Durigon nell’intervista a Onorevoli confessioni che verrà trasmessa oggi. A proposito della sua attività politica, è stato designato come “mister Quota 100” perché ha ideato la riforma con cui è stata smontata la legge Fornero.
Infatti, da sottosegretario al Lavoro nel governo Conte I, sorretto da M5s e Lega, si è occupato soprattutto di questa proposta che ha consentito di andare in pensione con 62 anni di età e 38 di contributi. Con il governo Draghi è passato al ministero dell’Economia, dove è stato sottosegretario, ma poi è tornato a occuparsi di lavoro quando è nato il governo Meloni, quindi da due anni affianca il ministro Calderone. Nel frattempo, è diventato un punto di riferimento nella Lega, al punto tale da essere nominato vice di Salvini con Alberto Stefani.