L’intervento del governo guidato da Giorgia Meloni sul reddito di cittadinanza ha scatenato parecchie critiche da parte dell’opposizione, ma l’esecutivo va dritto per la sua strada. Intervenuto ai microfoni de La Stampa, il sottosegretario Claudio Durigon è stato netto sull’ipotesi di tagliare un altro mese di sussidio per gli occupabili.



“C’è una discussione, è un’ipotesi su cui non farei allarmismi, anche perché stiamo comunque parlando di persone che possono e devono andare a lavorare”, le parole di Durigon: “Il punto non è un mese in più o in meno, ma invertire la tendenza del reddito a tempo indeterminato”. L’esponente della Lega ha poi puntato il dito contro il Movimento 5 Stelle, reo di agitare gli animi più del dovuto: “Da parte di Conte e M5s la drammatizzazione è eccessiva”.



M5s contro Durigon

Come facilmente prevedibile, l’analisi di Claudio Durigon sul possibile sacrificio del reddito di cittadinanza ha scatenato le ire del mondo pentastellato. I deputati del Movimento 5 Stelle in commissione Lavoro – la stessa di cui il leghista è sottosegretario – hanno diramato una nota per stroncare le sue affermazioni: – “Sono vergognose le parole pronunciate dal sottosegretario leghista al Lavoro, Claudio Durigon, riguardo all’ennesima modifica che la maggioranza si appresta a fare al Reddito di cittadinanza. Altrettanto vergognoso è il tentativo di dipingere il presidente Giuseppe Conte e il M5S come allarmisti. Affermare in modo semplicistico che il taglio di un’ulteriore mensilità del Rdc ‘non è un dramma’ è la riprova della foga ideologica e classista della Destra italiana”. I grillini hanno poi accusato la destra di aver boicottato la piena realizzazione della legge, sottolineando: “Dai dati a nostra disposizione, emerge come le Regioni guidate da FdI, Lega e Forza Italia abbiano finalizzato appena il 25% delle nuove assunzioni nei Centri per l’impiego previste dal Piano di rafforzamento varato dal Conte 1, che si sarebbe dovuto concludere entro il 2021. Quattro di queste sono ancora ferme a zero nuovi ingressi negli uffici pubblici per l’impiego. A fronte di ciò, in un momento in cui per il prossimo anno si stimano 700mila poveri in più a causa dell’inflazione, le modifiche inserite in legge di Bilancio aggraveranno una situazione sociale molto complessa. La Destra si fermi finché è in tempo”.

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