Questa sera è in programma la “finalissima” tra Italia e Argentina, una sfida che evoca ricordi bellissimi a Claudio Gentile. Lui fu tra i grandi protagonisti della vittoria del 1982 contro l’Argentina di Diego Armando Maradona e non mancano gli aneddoti su quella straordinaria sfida. Intervenuto ai microfoni de Il Giornale, ha spiegato come reagì all’assegnazione della marcatura di Maradona: “Pensai che Bearzot stesse scherzando. Gli risposi quasi ridendo: vabbè mister, ci penso io. Presi le videocassette delle prime tre partite e me lo studiai”.



Non mancano i retroscena succosi nel racconto di Claudio Gentile, a partire dal duello fisico ma non solo con il Pibe de Oro. L’ex difensore ha rivelato di essere stato provocato e insultato da Maradona sin dal primo minuto di gioco: “Per rendermi nervoso ma ero abituato a ben altro”. Poi, la sorpresa a fine partita: “Al fischio finale scappò via, non volle scambiare la maglietta, fui l’unico a non avere un ricordo di quella partita”.



CLAUDIO GENTILE: “IL CALCIO DI OGGI NON MI PIACE”

Proseguendo il suo racconto sul mondiale del 1982, Claudio Gentile ha ricordato il clima teso con la stampa, testimoniato dal suo “bastardi” urlato verso la tribuna stampa proprio al termine della partita con l’Argentina: “Ce l’avevate tutti con noi, sembrava che la nostra eliminazione avrebbe reso felice il Paese”. Senza dimenticare, ancora, il silenzio stampa: “Furono due i motivi scatenanti: la storia dei premi e quell’altra vile e inventata che Rossi e Cabrini fossero omosessuali, alla vigilia del Brasile. La loro stampa ci presentò così, azzurri maricones”. Nel suo dialogo con Tony Damascelli, Claudio Gentile ha parlato del calcio di oggi e il suo giudizio è decisamente negativo: “Questo calcio, il nostro dico, non mi piace, spesso mi costringe a cambiare canale. Il gioco a zona ha tolto molto alla nostra scuola di difensori, i gol di Boninsegna e di Riva, marcati anche nella toilette, restano grandiosi e impossibili in questo football contemporaneo”.

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