Non c’è pace per i genitori di Claudio Mandia, il giovane studente italiano morto suicida a New York dopo una punizione a scuola per un compito copiato. Ai microfoni di Chi l’ha visto?, il padre e la madre del ragazzo, che avrebbe compiuto 18 anni pochi giorni dopo la tragedia, hanno ripercorso il dramma con un doloroso racconto. La morte di Claudio Mandia sarebbe avvenuta dopo una spirale di isolamento a cui sarebbe stato costretto dall’istituto che frequentava negli Stati Uniti, proprio mentre la famiglia stava per raggiungerlo dopo aver appreso della situazione difficile in cui si trovava e in occasione del suo compleanno.



Il dramma si sarebbe consumato il 17 febbraio scorso durante la sua esperienza di studi oltreoceano, un percorso di studi su cui aveva investito importanti aspettative dopo aver coltivato il sogno di un grandioso futuro. Il suicidio del ragazzo sarebbe avvenuto dopo quasi 4 giorni di isolamento disposto dalla EF Academy, un istituto che ora sarebbe destinatario di una denuncia della famiglia di Claudio Mandia, a seguito della scoperta di un compito copiato da parte dello studente. Il padre e la madre di Claudio Mandia combattono per avere verità e giustizia e chiedono la massima attenzione sul caso del figlio, “umiliato e isolato” nonostante le sue richieste di aiuto.



Il padre di Claudio Mandia a Chi l’ha visto?: “Umiliato e isolato per un compito copiato”

Il dramma di Claudio Mandia è stato trattato nella puntata di Chi l’ha visto? del 30 novembre, ospiti in studio i genitori dello studente suicida a New York il 17 febbraio scorso. La morte del ragazzo è al centro di una serie di interrogativi a cui la famiglia cerca risposta, su tutti il motivo di un simile trattamento all’interno della scuola che frequentava negli Stati Uniti. Il padre di Claudio Mandia ha ricalcato il dolore per la perdita del figlio e per tutte quelle domande che ancora non hanno una soluzione, dopo i vari appelli per la verità che i familiari hanno ripetuto fin dal principio della tragedia.



State trattando mio figlio come un criminale“. Così il papà di Claudio Mandia aveva detto alla scuola che lo avrebbe costretto a quella punizione estrema che poi, secondo la ricostruzione portata avanti dalla famiglia, lo avrebbe condotto alla morte. “Claudio è stato umiliato, isolato, ha avuto alla fine un senso dell’abbandono, lui nei giorni precedenti diceva ‘io provo a contattarli e non mi risponde nessuno, non mi considerano proprio“. Il padre di Claudio Mandia avrebbe parlato del disagio del figlio alla tutor che, negli Stati Uniti, era incaricata di fare da tramite tra la scuola e la famiglia: “Le ho chiesto di occuparsi di Claudio, l’ho pregata, mi ha detto ‘Non ti preoccupare, sta bene’“. In realtà, Claudio Mandia sarebbe rimasto in isolamento per giorni e un altro atroce dettaglio emerge dal racconto della mamma: “Non gli hanno portato da mangiare e io spero che sia stata una orribile dimenticanza“.