Claudio Messora

, fondatore di Byoblu, è intervenuto in qualità di ospite nel corso della trasmissione “In Onda” di domenica 3 ottobre 2021, trasmessa da La 7 e condotta da Concita De Gregorio e David Parenzo. Messora è musicista ed è stato manager e capo della comunicazione del Movimento 5 Stelle a Bruxelles. Oggi ha pubblicato un libro come editore, “Eresia”, e, come accennato in precedenza, ha dato alla luce Byoblu, un tempo canale di informazione alternativa online, oggi un sito internet, una casa editrice e un progetto di tv finanziato direttamente dai cittadini.



Byoblu sottolinea di riportare le posizioni del 30% degli abitanti del Paese, che sui media non vengono rappresentate: un riferimento ai no vax, ma anche ai no Green Pass e ai no euro. A marzo YouTube ha chiuso il canale della tv e Google ha bloccato le pubblicità sul sito, ma Messora non ci sta: “Complotti sui vaccini non ne abbiamo mai trattati, siamo una testata regolarmente registrata in tribunale. La nostra è un’informazione che dà rappresentanza a una larga parte di popolazione che da lungo tempo non ne ha. Mi illudo che l’informazione funzioni come non manipolatoria”.



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CLAUDIO MESSORA: “VI RACCONTO IL MOVIMENTO 5 STELLE E LA POLITICA”

Messora ha quindi aggiunto che, se i tg non coprono le notizie delle persone che protestano in piazza, in quel momento “per me c’è un vuoto di rappresentanza: la mia televisione va a dare voce a chi non ne ha”. Spazio poi a una riflessione sulla politica, che è molto lontana da quello che solitamente “in maniera ingenua ci prefiguriamo. Tutto svanisce nel calcolo utilitaristico della conta dei voti. La politica non è nient’altro che una grande azienda nella quale si cercano i voti, anziché i clienti”.



Poi, una frecciata diretta al Movimento Cinque Stelle: “È nato con lo scopo di essere un movimento educativo, poi, a un certo punto, ha deviato, basando tutta la strategia sui sondaggi. Rocco Casalino ha fatto una colletta tra i senatori, convincendo tutti del fatto che i sondaggi fossero utili. I grillini da quel momento hanno smesso di pensare alla politica come un bene da fare, necessario, e hanno iniziato a dedicarsi alle trasmissioni, a registrare l’indice di gradimento a casa degli interventi dei parlamentari. Il M5S ha capito che la politica era recitazione”.