Il Dna rinvenuto sui vestiti di Yara Gambirasio, lo stesso che ha contribuito a condannare all’ergastolo Massimo Bossetti, conservato inizialmente presso il San Raffaele, risulterebbe ormai distrutto. A commentare la notizia al quotidiano Libero è stato l’avvocato Claudio Salvagni, uno dei difensori del carpentiere di Mapello condannato per il delitto della 13enne di Brembate, il quale ha commentato: “Trovo inaccettabile che sia potuto accadere. Se così fosse, certamente qualcuno ha voluto impedire che la difesa potesse mettere le mani su quel Dna e capire veramente come stanno le cose”.
L’avvocato chiaramente è venuto anche a conoscenza degli interrogatori avvenuti oltre un anno fa a Venezia e sebbene l’inchiesta sia stata chiusa, a detta di Salvagni sarebbero emersi “elementi di una gravità assoluta nei confronti dei quali non solo dovrebbe esserci una condanna morale ma anche approfondimento investigativo”. Sebbene siano sempre stati considerati alla stregua di ‘scarti’, l’avvocato Salvagni ha sottolineato come quelle 54 provette contenevano il Dna usato per identificare Ignoto 1 e sarebbero stati utilizzabili per nuovi accertamenti, “e questo lo confermano gli stessi consulenti dell’accusa”, aggiunge il legale di Bossetti.
Claudio Salvagni, legale di Bossetti: “sentenza profondamente ingiusta”
Massimo Bossetti ha sempre contestato che quel Dna potesse essere il suo e per questo la sua difesa ha insistentemente chiesto che venisse eseguita una perizia su quelle tracce. Ma adesso cosa accade? L’avvocato Claudio Salvagni ha commentato, nell’intervista al quotidiano Libero: “Ora sembrerebbe che questo esame non sia più possibile: è stata “uccisa” l’unica possibilità di revisione di una sentenza che reputo profondamente ingiusta”.
A suo dire, il processo a carico di Massimo Bossetti si sarebbe basato esclusivamente sulla prova genetica: “Chiunque, sapendosi innocente, avrebbe chiesto la ripetizione di questo esame. Non essendo stata concessa, è stato impossibile consentire all’imputato di difendersi”, ha commentato. Adesso si attende la prossima mossa della difesa dell’uomo condannato all’ergastolo in via definitiva: “Abbiamo il dovere di informare quanto di grave sta avvenendo: indiremo una conferenza stampa nei prossimi giorni, anche per annunciare il nuovo consulente del pool di Bossetti”.