Claudio Simonetti, musicista e leader dei Goblin, autore delle più famose colonne sonoro horror, è stato intervistato nella giornata di ieri dai microfoni de Il Fatto Quotidiano. Si comincia da Profondo Rosso, per cui Dario Argento preferì i Goblin ai Pink Floyd: “Dario Argento pensava pure ai Deep Purple. Aveva già ipotizzato i campioni dell’hard rock per la colonna sonora di Quattro mosche di velluto grigio, che era la storia di un batterista. Alla fine aveva scelto Morricone”, poi però arrivarò appunto il gruppo di Simonetti: “Il nome venne contestualmente. Carlo Bixio produceva la mia band, Cherry Five, che suona malissimo. Bixio disse ad Argento e Daria (Nicolodi): ‘Ma quali Pink Floyd, Deep Purple o Genesis. Venite a sentire i miei ragazzetti’. A Daria piacemmo: ‘Dario, prendili’”.



In ogni caso nessuna paura sui set di Dario Argento: “Macché, sono le musiche violente o i rumori spaventosi a creare la suspense. Se vedevo l’attore in veste da morto, insanguinato, poi ci andavo a prendere un caffè al bar. Piuttosto, porca zozza…”.

CLAUDIO SIMONETTI: “COSÌ NACQUE GIOCA JOUER DI CECCHETTO”

Fra i grandi successi dei Goblin e di Claudio Simonetti, vi è anche Gioca Jouer, brano che probabilmente nessuno associa al gruppo prog: “Sì. Cecchetto vuol far pensare che sia un’idea tutta sua, invece si limitò a dirmi: ‘Ho intenzione di fare un pezzo con tutti i comandi, dormire, salutare, starnuto’. Andai a casa e tirai fuori questa tarantella. Lui fu riconfermato a Sanremo e lo utilizzò come sigla coi ballerini che attraversavano la città ed entravano all’Ariston”. E ancora: “Recentemente sono andato a farmi curare da una giovane fisioterapista. Mi fa: ‘Perchè tutti la chiamano Maestro?’. E io: ‘Ho scritto colonne sonore per Dario Argento’. ‘Chi è?’. Io insisto, ma niente. ‘Gioca Jouer lo conosci?’. ‘Certo!’”.



In ogni caso Claudio Simonetti non rimpiange nulla: “Sono una persona realizzata. Avrei potuto fare tante altre cose nella vita, ma essere arrivato a 71 anni da musicista, pur tra alti e bassi, non capita a tutti. Ho cominciato sedicenne nei night, ho suonato il prog, i film de paura, la dance. Ho lavorato con Riz Ortolani e Stelvio Cipriani. Se poi la fisioterapista ricorda solo Gioca Jouer, amen: l’importante è che mi rimetta in sesto il ginocchio”.

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