Claudio Sterpin: “Liliana Resinovich portata qui la notte tra il 4 e il 5 gennaio”
Claudio Sterpin, ospite di “Pomeriggio 5”, torna a parlare con le telecamere della scomparsa di Liliana Resinovich, la donna che a suo dire era la sua “amante”. “Lo sapevo da subito di aver ragione, non poteva essere altrimenti. Lei è stata portata qua (nel boschetto dove è stata trovata morta, ndr) la notte tra il 4 e il 5 gennaio. Solo una notte in più l’avrebbe sfigurata dai cinghiali e gli altri animali che circolano in questa zona” spiega l’amico “speciale” della donna. Liliana Resinovich è stata trovata venti giorni dopo essere scomparsa, ormai quasi tre anni fa, e la sua morte è stata inizialmente archiviata come suicidio: un’ipotesi alla quale la famiglia e Sterpin non hanno mai creduto.
Secondo Claudio, “se non si voleva trovare il corpo, bastava gettarlo in un burrone con i cinghiali”. L’uomo, ancora, prosegue: “Secondo me si voleva far ritrovare e bisogna chiederlo a chi di dovere. Sebastiano Visintin (il marito di Lilly, ndr), parlando con la cugina, ha detto che se Liliana non veniva ritrovare morta, come è stato, lui avrebbe dovuto aspettare dieci anni per la morte apparente per la reversibilità di pensione e così via. Non l’ho detto io, è stato detto già da qualche anno parlando con la cugina Silvia”.
Claudio Sterpin: “I lividi che aveva Liliana Resinovich non poteva averli fatti da sola”
Claudio Sterpin, parlando della scomparsa e della morte di Liliana Resinovich, inizialmente classificata come suicidio, ha aggiunto ancora: “Secondo me è servito l’intervento di almeno due persone. Qualcuno le voleva male. Nessuno, neanche il fratello, ha potuto vedere il cadavere. Questo perché se uno la vedeva da morta, capiva che era stata picchiata. A Sergio sono state fatte vedere solamente le foto del suo cadavere: era piena di lividi che non poteva essersi fatta da sola”.