L’amante di Liliana Resinovich Claudio Sterpin è intervenuto durante la diretta di Storie Italiane per parlare delle ultimissime novità – e soprattutto dei suoi sospetti – sulla morte della donna puntando ancora una volta il dito contro il marito della donna, Sebastiano Visintin, che fin dai primissimi momenti dopo il ritrovamento del corpo ha accusato apertamente di sapere cosa sia successo alla sua amata Liliana Resinovich, arrivando anche ad associarlo direttamente all’omicidio: a suo dire il marito – infatti – l’avrebbe uccisa perché aveva scoperto della sua relazione extraconiugale e non sopportava l’idea di essere lasciato.
“L’unica persona che anche economicamente, se non soprattutto – spiega Claudio Sterpin a Storie Italiane -, aveva interesse che Liliana non andasse via di casa era lui perché se fosse scomparsa diventava un poveraccio” con una sola pensione pari a “500 euro” del tutto incompatibile con la vita condotta dallo stesso Sebastiano; ma certo è che – secondo l’amante – in nessun caso si può parlare di suicidio, soprattutto a fronte del “prospetto di vita che avevamo assieme” che le avrebbe permesso di lasciarsi alle spalle la relazione non più felice con il marito.
Claudio Sterpin: “Sebastiano sapeva della mia relazione con Liliana Resinovich da anni, ci ascoltava”
Secondo Claudio Sterpin – infatti – “una mano terza c’è stata senz’altro” e ci tiene a mettere in chiaro che “se io fossi stato il fratello o un parente stretto di Liliana avrei portato un accetta e spaccato la cassa per vedere le sue condizioni” ricordando che “nessuno ha visto il corpo” che rendeva “evidente che fosse stata malmenata e fatta morire” riferendosi alle lesioni sul viso della donna, ma anche alla microfrattura vertebrale che è stata resa nota solamente dopo l’autopsia.
“Io – sottolinea ancora Claudio Sterpin – non ho mai avuto dubbi e già dalle prima volte in cui sono comparso in televisione ho dichiarato subito che lei non poteva essersi suicidata“, puntando poi il dito contro il marito Sebastiano accusandolo di aver “sempre mentito sapendo di mentire, tanto che sono certo che sapesse della nostra storia da tanto tempo, forse mesi o anni”, ma in particolare “negli ultimi tempi” ipotizzando – ma mettendo in chiaro di non avere “prove” in merito – che “ascoltava con il suo cellulare tutte le cose che noi ci dicevamo“.