Anche nella puntata di mercoledì 27 aprile 2022, nel corso della trasmissione di Rai Uno “Storie Italiane”, Claudio Sterpin ha parlato della scomparsa e della morte di Liliana Resinovich, il cui cadavere è stato rinvenuto lo scorso 5 gennaio. Immancabilmente, il pensiero dell’uomo, secondo le cui affermazioni sarebbe stato scelto da Lilly per affrontare un percorso di vita insieme, lasciando al contempo il marito Sebastiano Visintin, è corso alla mattina della sparizione della donna: “Lei era super abitudinaria, anche solo dieci minuti di ritardo lei li segnalava. Quel mattino ero già in allarme. Le ho mandato un primo messaggio WhatsApp, ma non ha risposto. Mi sono allarmato perché alle 10.30 era già super tardi, rispetto ai suoi standard. Le spunte sono rimaste perennemente grigie. Le ho fatto due chiamate andate a vuoto, nel secondo messaggio le ho chiesto cosa fosse successo… Poi sono andato al negozio della Wind per chiedere se Liliana fosse passata di lì, alle 9, ma questo non era avvenuto”.



Cosa può essere successo a Liliana Resinovich? Claudio Sterpin sostiene che verso le 9 possa essere stata fatta salire in automobile da qualcuno: “Bisogna scoprire di chi si tratta: deve essere successo qualcosa veramente di brutto a lei e per lei. Il suicidio? È una messinscena, a cominciare dalla bottiglietta, dalle buste, dal cordino: sono elementi posti lì ad arte per ricreare lo scenario di un gesto anticonservativo”.



CLAUDIO STERPIN: “SEBASTIANO DEVE METTERSI D’ACCORDO CON SE STESSO”

Sempre a “Storie Italiane”, Claudio Sterpin ha sferrato una nuova offensiva nei confronti del consorte di Liliana Resinovich: “Sebastiano Visintin deve mettersi d’accordo con se stesso! Non più tardi di sabato scorso, a un’emittente locale ha detto che sono stato io a sconvolgere Liliana con le mie parole al telefono e a indurla così al suicidio!”.

Inoltre, Claudio Sterpin ha sottolineato: “In Questura ho dichiarato che noi in quarant’anni non ci siamo praticamente mai persi di vista, salvo alcuni periodi che ci hanno allontanato anche visivamente. Altrimenti, ogni anno avevo occasione di vederla almeno tre volte sul posto di lavoro, perché io portavo là le domande di contributo regionali che io stesso preparavo”.