Fra i settori senza dubbio più falcidiati dal punto di vista economico dalla pandemia del coronavirus, vi è quello dello spettacolo. Fin dai primi giorni della crisi sono stati chiusi teatri, cinema, discoteche, ed annullati i grandi eventi. Ad oggi, a due mesi dall’inizio dell’emergenza, il futuro del settore resta un grande rebus, e anche nel prossimo Dpcm in vigore dal 4 maggio fino al 18, non sembra esservi spazio per gli artisti. La Vita in Diretta, programma di Rai Uno, ha intervistato Claudio Trotta, numero uno di Slow Music, e uno dei più grandi organizzatori d’eventi del Belpaese, che ha specificato: “Sono molto preoccupato perchè non dobbiamo dare una rappresentazione dello spettacolo che sia solamente quella dei grandi numeri, dei grandi stadi, dei grandi palazzi dello sport. Lo spettacolo comprende musica, danza, circo e tante altre rappresentazioni, lo spettacolo è soprattutto il resto, il lavoro quotidiano di milioni di persone, quelli che lavorano nei piano bar, nei teatri, nei club e quant’altro”. Secondo Trotta le previsioni del settore sono decisamente nefaste: “Questo mondo per alcuni mesi, circa 10/12 mesi, rischia di non incassare nemmeno un euro. La preoccupazione è grossa ed è evidente che bisogna trovare soluzione. Non ci si può limitare agli appelli al governo, bisogna fare altro, molto altro”.
CLAUDIO TROTTA: “IL VALORE UMANO DI QUESTO SETTORE E’ GIGANTESCO”
“Il valore umano di questo settore è gigantesco – prosegue Trotta – l’arte cura l’animo, cura le nostre ferite, lo spettacolo è conoscenza, l’arte ci aiuta nel nostro equilibrio quotidiano, l’arte ci tiene in armonia, ci spinge all’amicizia, alla condivisione, l’arte è emulazione positiva, imprenditorialità, indipendenza economica, lavoro ed espressione della nostra vita. Noi non siamo dei giullari, l’arte e lo spettacolo aiutano a vivere meglio, il valore umano dello spettacolo e dell’esperienza artistica dal vivo è immenso, la musica è una cosa secolare, forse ce ne siamo dimenticati, forse non viene insegnato abbastanza nelle scuole”. In vista del futuro Trotta consiglia: “Bisogna essere pragmatici, chiari e diretti: i grandi spettacoli in stadi, palazzi e quant’altro, dove la gente non ha un posto assegnato, temo che per un lungo periodo non si faranno, ma questo non vuole dire che ci si debba fermare. Esiste lo spettaclo in luoghi dove ci si può sedere quindi qualsiasi posto dove ci si può sedere deve essere riaperto il prima possibile. Non si capisce perchè riapriranno attività dove il contatto fisico è inevitabile come parrucchieri, e non debba riaprire la vita per noi essere umani, non solo per il lavoro ma per la salute psicofisica di tutti. Drive in una solenne idiozia, non merita nemmeno di essere commentata”. Quindi Trotta conclude il suo intervento: “Ci sono milioni di biglietti venduti e questa liquidità può essere distrubuita. Bisogna ripartire rinegoziando tutto in posti dove ci saranno spazi a sedere, non bastano appelli”.