Il mondo della Juventus sconvolto da una grave perdita, quello di Clemente Ferrero de Gubernatis di Ventimiglia, morto durante un match all’Allianz Stadium che comprendeva imprenditori delle famiglie Nasi, Ferrero de Gubernatis e Camerana, con mamme, mogli e bambini al seguito sugli spalti a tifare. Trasportato in ospedale, il nipote di Clara Nasi, cugina dell’avvocato Giovanni Agnelli, è deceduto poco dopo le 13 in ospedale. Come riportato da “La Gazzetta” dello sport, la vittima, 52 anni, è il figlio del marchese Edoardo Ferrero Ventimiglia, discendente da un’antica famiglia nobiliare piemontese. Clemente Ferrero de Gubernatis di Ventimiglia lascia la moglie Giovanna oltre ai suoi tre figli: Edoardo, Viola e Giovanni. (agg. di Dario D’Angelo)
CLEMENTE FERRERO DE GUBERNATIS E’ MORTO
Clemente Ferrero de Gubernatis è morto: dramma all’interno della famiglia Agnelli, l’imprenditore si è spento mentre stava giocando una partita all’interno dell’Allianz Stadium. Una tragedia che si è consumata dentro la casa della Juventus, fiore all’occhio della famiglia e presieduta da Andrea Agnelli: Clemente Ferrero de Gubernatis di Ventimiglia aveva preso parte all’evento per celebrare il ritrovo annuale dei tanti rami della famiglia, giunti a Torino da tutto il mondo. Come riporta il Corriere della Sera, il 52enne si è accasciato privo di sensi sul terreno di gioco: scattato immediatamente l’allarme, hanno fatto il loro ingresso in campo gli addetti dello staff medico. Il nipote di Clara Nasi, cugina dell’avvocato Giovanni Agnelli, è stato trasportato da un’ambulanza del 118 al Maria Vittoria: nonostante i tentativi di rianimarlo, i medici non hanno potuto fare altro che constatarne il decesso.
CLEMENTE FERRERO DE GUBERNATIS E’ MORTO: DONATI GLI ORGANI
Al Maria Vittoria hanno fatto capolino decine di parenti e amici per sostenere Clemente Ferrero, ma purtroppo per lui non c’è stato niente da fare: il Corriere della Sera spiega che è deceduto poco dopo l’arrivo in ospedale. L’imprenditore 52enne, figlio del marchese Edoardo Ferrero Ventimiglia, era un donatore di organi e la sua famiglia ha dato l’assenso immediato all’espianto dei polmoni: un grande gesto per permettere di salvare vite umane e aiutare altri pazienti: «Si è trattato di un grande gesto di generosità. Molto raro anche perché la procedura va compiuta entro le sei ore», le parole dei medici del Maria Vittoria. Il presidente del museo dell’Automobile Benedetto Camerana lo ha ricordato così: «Clemente era davvero un bravo ragazzo, una persona splendida. Quello che è successo è una tragedia che casualmente si è verificata in un momento in cui tutta la famiglia era riunita».