Continua il dibattito in materia di appalti e controlli, Clemente Mastella senza mezze misure. Intervenuto ai microfoni di Omnibus, il sindaco di Benevento ha spiegato: «Io penso che c’è una disparità di valutazione  tra chi fa il parlamentare e chi invece è applicato alle vicende amministrative locali. Noi sindaci abbiamo bisogno di speditezza: io ho iniziato un lavoro per la depurazione di Benevento cinque anni fa e non riesco a portarlo a termine. Mi sono anche cadute addosso alcune note non positive da parte della magistratura. Io credo che i sindaci richiedano controllo e al tempo stesso una forma qualitativa che eviti la burocratizzazione che c’è dappertutto».



Clemente Mastella ha poi tenuto a precisare: «Nessuno non vuole essere garantito dai controlli, che sono di massima garanzia anche per gli amministratori. Basta controllare il massimo possibile. Non servono commissari in tutta Italia per le strutture amministrative, dobbiamo chiedere un commissario ad acta per ogni opera pubblica? Non lo so, noi chiediamo di evitare la burocrazia eccessiva per la quale non se ne esce più. Noi non chiediamo di non avere controlli, chiediamo più controlli ma più velocità per arrivare alla definizione dell’opera».



CLEMENTE MASTELLA: “TANTI SINDACI NON RIESCONO A FARE I BILANCI”

In molti hanno citato le difficoltà con le procedure amministrative al Sud, Clemente Mastella si è soffermato sul capitolo: «Tante regioni, anche al Nord, hanno utilizzato pochissimo i fondi europei per questa vischiosità burocratico. A me sindaco interessa delineare qual è l’opera, poi chi vuole fare la gestione non mi interessa. Tanti sindaci non riescono a fare i bilanci ed il governo non se ne sta occupando. Hanno stanziato 500 milioni che non servono, i Comuni sono lasciati a se stessi». Clemente Mastella ha poi rimarcato con decisione: «A me non me ne fotte nulla di dare l’appalto a Tizio o Caio, l’importante è che si realizzi l’opera. Al Sud rischiamo molto perché siamo dimezzati: da 400 persone me ne sono rimaste 200, come si può amministrare un’azienda operativa come un Comune?». Una battuta infine sulle difficoltà dei partiti a trovare dei candidati sindaci, spesso ricorrendo ai civici: «Sono surrogati, questo dimostra l’incapacità della politica di reggere all’urto delle necessità sul piano locale. Chi fa il parlamentare non ha voglia di fare il sindaco».

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