Clemente Russo ha dato l’addio al pugilato a fine luglio, proprio quando stavano per iniziare i Giochi Olimpici di Tokyo 2020 che per lui avrebbero potuto essere le quinte Olimpiadi della carriera. Fallito questo obiettivo, ecco la decisione di appendere i guantoni al chiodo, che Clemente Russo ha definitivamente confermato ieri, in occasione dell’evento celebrativo della sua straordinaria carriera, promosso ed organizzato a Roma presso la Sala G. Minervini di Largo Luigi Daga dal Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria in sinergia con la Fpi, Federazione Pugilistica Italiana: “Non si parla di fine ma di un nuovo inizio. Continuerò a militare nella boxe ma stavolta da tecnico alla ricerca del talento”.



Una dedica speciale per Clemente Russo che è stata voluta fortemente dal capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, il presidente Bernardo Petralia, che ha ricordato le doti del due volte campione del Mondo (2007 e 2013) e due volte argento olimpico nel 2008 e 2012: “Ho sempre avuto la convinzione che i pugili siano gli attori di una prova disumana per l’umanità e il ring una livella dove l’etnia, l’altezza, l’allungo vengono meno, in un attimo, appena i pugili iniziano a combattere. Ringrazio Clemente Russo perché con la sua carriera, i suoi risultati ed il suo stile strategico e intelligente ha portato moltissime ragazze e ragazzi a convincersi che il pugilato è una straordinaria opportunità di mettersi in discussione, di prendersi sul serio con il sorriso sincero di chi sa che quello sforzo è già icona di vittoria sociale”, ha dichiarato Petralia.



CLEMENTE RUSSO: UNA FESTA IN SUO ONORE E IL PROGETTO PER IL FUTURO

Clemente Russo ha fatto parte per dieci anni del gruppo sportivo delle Fiamme Oro della Polizia di Stato per poi passare dal 2012 a quello delle Fiamme Azzurre della Polizia Penitenziaria. Adesso si apre una nuova avventura, nella quale Clemente Russo andrà a caccia di nuovi talenti, che magari hanno cominciato a fare boxe proprio ispirandosi a lui: “Sono sicuro – ha detto il presidente della Fpi Flavio D’Ambrosi – che Clemente continuerà ad ottenere successi anche all’angolo e che, con il suo talento e la sua esperienza, contribuirà in modo determinante a formare quel vivaio giovanile che ad oggi resta uno dei primi obiettivi della Fpi. Lui è stato e continuerà ad essere un grande esempio di uomo e atleta”.

Clemente Russo ha ringraziato tutti, dal primo maestro Domenico Brillantino a Patrizio Oliva, Francesco Damiani e Giuseppe Foglia, con tutto lo staff Fpi e il gruppo sportivo delle Fiamme Azzurre. Lea Federazione ha affidato a Francesco Damiani, osservatore federale delle compagini giovanili, e Patrizio Oliva, responsabile tecnico della nazionale Schoolboy, il compito di formare le nuove leve in vista dei prossimi appuntamenti olimpici. Con loro il terzo Ambassador Fpi, Maurizio Stecca, tutti accomunati dalla volontà di ricordare i momenti più belli ed emozionanti vissuti con Clemente Russo in un evento guidato dai giornalisti e scrittori Dario Torromeo e Luigi Panella. Assente giustificato l’altro campionissimo di qualche anno fa della boxe italiana, Roberto Cammarelle, che ha comunque inviato un video-messaggio fraterno a Clemente Russo.