L’ultimo ospite della puntata odierna di Verissimo è stato Clemente Russo che ha da poco lasciaro il ring per dedicarsi completamente alla famiglia e ci ha tenuto a ricordare proprio questa lunga carriera che – confessa oggi – “non vedevo l’ora di smettere di [abbandonare] perché volevo godermi le bambine crescere, per curare i miei hobby, i miei cavalli, e continuare a fare l’allenatore”; partendo però dalla sua infanzia collegata ad una realtà in cui “c’erano delle faide camorristiche – racconta Clemente Russo – anche sulle strade e tanti ragazzi che giocavano con me non li ho più visti, mentre altri sono ancora al bar senza un lavoro”, rivendicando fieramente che “la boxe mi ha salvato”.



“Quando entrai in quella palestra per dimagrire – ricorda Clemente Russo – sono rimasto folgorato da quel mondo nel quale vedevo un riscatto sociale”: una vita che sua madre non ha mai veramente accettato, tanto che “è venuta a vedermi solo una volta ed è stata con la testa bassa per tutto il tempo”, mentre il padre “veniva a vedermi anche agli allenamenti. Non è stato uno di quei padri che pensava di avere il figlio campione del mondo e mi faceva i complimenti solo in privato”; con una famiglia che “mi ha insegnato veramente tanto, umile e modesta e che mi ha insegnato il valore dei sacrifici e del sudore”.



Clemente Russo e l’amore infinito per le figlie e la moglie Laura Maddaloni: “Il parto è stato molto difficile”

E dalla vita privata all’amore il passo per Clemente Russo è breve e un pensiero non può che andare a Laura Maddaloni: “È stato – racconta ricordando il primo incontro – un colpo di fulmine, ci siamo conosciuti alle mini olimpiadi e quando lei se ne andò divenne tutto più brutto”, per poi migliorare una volta che hanno iniziato a frequentarsi culminando nell’enorme gioia della nascita delle loro tre figlie. Un momento, quello della nascita, anche molto doloroso perché – ricorda Clemente Russo – “sono nate di sei mesi e mezzo, io ero in preparazione per il Mondiale e lei era costantemente in ospedale dalla mattina alla sera”.



“Il parto delle gemelline – racconta la moglie di Clemente Russo presente in studio al suo fianco – non è stato facile, ma io credo che nulla succeda a caso e in quel periodo abbiamo imparato veramente tante cose. Io – continua – penso che sia stata un’esperienza che nessuno dovrebbe fare e fortunatamente ne sono uscita abbastanza bene, ma quei 4/5 mesi ce li siamo portati avanti per due anni”.

La palla della memoria passa nuovamente a Clemente Russo che ci tiene a mettere in chiaro che le figlie “sono tre campionesse perché hanno lottato e vinto fin dalla nascita, ma la vera campionesse è stata lei – indicando ovviamente la sua Laura – perché quell’ospedale era un inferno” ricordando anche quella volta in cui “Janet venne rianimata quattro volte in 48 ore, io corsi in ospedale ma non mi fece neppure entrare perché dovevo solamente concentrarmi sul mondiale” che stava per iniziare.