Furono 11 i verdetti manipolati nel torneo olimpico di Boxe a Rio 2016 e Clemente Russo non ci sta. Lo scandalo venuto fuori nelle scorse settimane ha scatenato un’ondata di reazioni, grande lo sdegno per il sistema di corruzione scoperchiato, mirato a alterare i risultati dei match…
Come ben sappiamo, nel corso delle Olimpiadi vennero rispediti a casa sei giudici, mentre altri quattro furono fermati. Una situazione delicatissima, commentata così da Richard McLaren, professore di diritto al lavoro sul caso: «Quello della boxe era un problema soprattutto di persone che per troppo tempo hanno agito al di fuori di ogni regola».
CLEMENTE RUSSO: “DOVREBBERO RIDARMI LE MEDAGLIE”
I verdetti più discussi di Rio 2016 sono undici e totale, riporta La Gazzetta dello Sport, a partire dalle finali di massimi e supermassimi. Nel primo caso il riferimento è al match tra il russo Evgeny Tischenko e il kazako Vasily Levit, con il primo vincitore. Lo stesso Tischenko era finito nel mirino per la sfida dei quarti di finale contro il nostro Clemente Russo. L’atleta di Marcianise ha evidenziato: «Questa inchiesta deve andare avanti, e chi ha sbagliato deve pagare. Fosse per me farei rifare tutti i combattimenti, compreso il mio contro Tischenko. Ma, visto che non è possibile, dovrebbero almeno ridare indietro le medaglie».