Secondo un recente studio condotto dall’Università di Exeter, nel Regno Unito, il costo del clima e dei suoi cambiamenti incontrollati, potrebbe essere scontato nel 2100 da oltre 2 milioni di persone. Il problema principale, secondo gli autori dello studio, sono le attuali politiche climatiche globali che sembrano aver messo da parte gli obbiettivi degli accordi di Parigi, che ha fissato il limite massimo di aumento della temperatura a 1,5 gradi oltre alla media dei valori preindustriali.



Attualmente, avvertano i ricercatori, sono già circa 60 milioni le persone che vivono in condizioni in cui il clima tocca picchi estremi di 29 gradi. Questa temperatura è fissata come soglia entro la quale la vita umana può prosperare, ed è calcolata su quella definita “temperatura di bulbo umido” che indica, appunto, i gradi che si raggiungono quando l’umidità nell’aria è al suo picco. Oltre quella soglia, evidenzia lo studio, il clima potrebbe diventare insopportabile per l’essere umano, portando a lungo andare anche all’evaporazione delle risorse idriche e ad una mortalità aumentata. In ogni caso, già attorno ai 29 gradi la produttività economica diminuisce ampiamente, mentre animali e colture faticano a crescere.



Studio: “Clima porterà 2 mld di persone a migrare”

Insomma, se le politiche sul clima e sull’ambiente non vengono immediatamente corrette, avvertono i ricercatori autori dello studio, a rischio non ci saranno solamente le attività economiche, ma anche la vita di miliardi per persone, che per l’esattezza saranno circa 2. Si tratta, a livello percentuale, di circa il 22% delle persone attualmente presenti sulla Terra, che davanti alle temperature folli si troveranno costrette ad emigrare in paesi più freddi.

In particolare, il peso maggiore dell’aumento del clima sarà scontato dall’India e dalla Nigeria, dove rispettivamente 600 milioni e 300 milioni di persone si troveranno in condizioni critiche. Similmente, anche Indonesia, Filippine, Pakistan e Sudan saranno a riscio disidratazione, e circa il 100% della popolazione del Burkina Faso e del Mali (e più in generale tutte le popolazioni inferiori ai 21 milioni) saranno costrette a migrare altrove. Tuttavia, se il clima venisse limitato, effettivamente, ad un aumento pari a 1,5 gradi (a cui siamo molto vicini) ad essere colpite sarebbero “solamente” un quinto di quelle persone, ovvero circa 400 milioni.