La parola d’ordine è complessità. Che va gestita ricorrendo obbligatoriamente alle sinergie tra enti pubblici, allargate, dove possibile, anche ai privati. La sfida climatica, con i suoi impatti ambientali ma anche sociali ed economici, va affrontata così, mettendo in campo tutte le risorse disponibili e coordinandole in uno sforzo comune. Anche e soprattutto nella gestione delle città.



È questo il senso del convegno organizzato martedì 24 gennaio a Meda dalla Fondazione Lombardia per L’Ambiente, Innova 21 e la Città di Meda con il supporto della Fondazione Cariplo nell’ambito del progetto “La Brianza cambia clima”. Una mattinata dedicata ai temi dell’ambiente e dell’energia così come devono essere affrontati dalle amministrazioni pubbliche, con una visione strategica, integrata e ad ampio raggio. Una riflessione che i comuni della Brianza Ovest hanno avviato da tempo cercando soluzioni innovative.



Le città, d’altra parte, come ha ricordato Fabrizio Piccarolo, direttore generale della Fondazione Lombardia per l’Ambiente, sono le prime chiamate in causa nell’affrontare gli effetti dei cambiamenti climatici e avranno un ruolo fondamentale nel raggiungimento entro il 2050 dell’obiettivo emissioni zero individuato dall’Unione europea. Non per niente proprio nelle aree urbane si concentra il 50-60% del consumo di energia e delle emissioni di anidride carbonica.

La regione mediterranea – ha spiegato il direttore generale della Fondazione Lombardia per L’Ambiente, ente che si propone di aiutare chi governa e opera sul territorio ad avere cura dell’ambiente – è un delle più critiche per vulnerabilità ambientale. Agire in questo contesto significa migliorare la vita pubblica, la salute, affrontando la sfida climatica come leva di sviluppo. Noi avvertiamo la responsabilità di agire in questo campo, implementando a livello locale tutte le nostre conoscenze”.



Le opportunità da questo punto di vista non mancano, come quelle messe a disposizione dal Pnrr, ma le amministrazioni vanno aiutate a pianificare gli interventi e a capire come sfruttare meglio questa possibilità. “Noi ci inseriamo nelle pianificazioni locali per indirizzarle – prosegue Piccarolo – puntiamo ad armonizzare le risorse e gli strumenti, creando sinergie”. La sfida climatica, insomma, si raccoglie insieme, pena l’impossibilità di intervenire in modo incisivo.

“Abbiamo costituito una rete sul territorio – dice Marzio Marzorati, presidente di Agenzia InnovA21 per lo sviluppo sostenibile – con gli uffici pubblici e la politica, seguendo i progetti con costanza. La partecipazione diffusa crea competenze per affrontare la sfida climatica. E poi si è più felici se si fanno le cose insieme agli altri”.

Nel modello proposto da questa esperienza giocano un ruolo i Comuni, con i loro tecnici e i loro funzionari, ma anche altri attori come la Regione, la Fondazione Cariplo che con i suoi bandi aiuta a far fronte alla complessità delle questioni. La necessità di attivare sinergie emerge anche semplicemente scorrendo la lista dei relatori che hanno partecipato al convegno, tra i quali rappresentanti dell’Anci, ma anche del Politecnico di Milano, di BrianzAcque e Legambiente Lombardia. E altri ancora.

La realizzazione di una rete di soggetti che risolvono i problemi contribuendo ognuno con le sue competenze è la strada maestra per affrontare tutte le emergenze. Compresa quella dell’energia, esplosa dopo l’invasione dell’Ucraina, ma già in atto in precedenza. Proprio qui sta prendendo piede, grazie anche a bandi regionali, uno strumento come quello delle comunità energetiche che coinvolgendo privati e imprese dà una risposta dal basso al problema, aprendo un varco in un sistema che sotto questo aspetto è fortemente centralizzato.

Le parole chiave che definiscono questo nuovo modello sono diverse: aggregazione, perché, appunto perché la salvaguardia dell’ambiente è un obiettivo che va perseguito insieme, ma anche formazione, perché le nuove emergenze che gli enti pubblici come i privati devono affrontare, esigono l’acquisizione di nuove competenze. Che vanno continuamente incrementate proprio per adeguarsi ai cambiamenti.

(Paolo Rossetti)

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