Il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres è intervenuto in vista della giornata mondiale per l’ambiente della Family Hall of Ocean Life dell’American Museum of Natural History di New York per parlare di cambiamento climatico e rischi connessi all’aumento delle temperature del pianeta. Un allarme che ormai da tempo è stato lanciato proprio dagli scienziati delle Nazioni Unite, e che va affrontato prima che sia tropo tardi. Nel discorso “A moment of truth“, Guterres ha affermato che : “L’obiettivo globale di limitare a 1,5 gradi Celsius il riscaldamento da record che ormai si sta registrando da 12 mesi consecutivi è appeso ad un filo“. Perchè nel mondo ancora ci sono troppe emissioni causate dalle attività umane e dai combustibili fossili.
Pertanto se non si agisce subito è quasi garantito che entro il 2030 la temperatura arriverà ad una soglia di pericolosità estrema. Mostrando poi nuovi dati raccolti dai ricercatori del clima che lavorano per l’Onu ha sottolineato: “Il budget di carbonio rimanente per limitare il riscaldamento a lungo termine a 1,5 gradi è ora di circa 200 miliardi di tonnellate. Questa è la quantità massima di anidride carbonica che l’atmosfera terrestre può assorbire se vogliamo avere una possibilità di rimanere entro il limite“.
Clima, discorso Guterres a New York: “Sulla Terra noi non siamo solo in pericolo, siamo il pericolo”
Antonio Guterres nel discorso “A moment of truth” fatto a New York per presentare le tematiche sul clima delle quali si discuterà al prossimo vertice G7 che si terrà in Italia dal 13 al 15 giugno, ha dichiarato che: “Per mantenere in vita il pianeta, occorre diminuire le emissioni globali, ogni anni di almeno il 9%“, altrimenti la probabilità che la temperatura aumenti ancora, superando la soglia limite dei 1,5 gradi sarà dell’80%. Come dimostrerebbero alcuni studi del World Meteo Organization, la probabilità è anche che nei prossimi 5 anni la temperatura media salirà di 1,5 gradi in più rispetto all’era preindustriale.
Come ha quindi sottolineato il segretario: “La battaglia sarà vinta o persa solo in base alle decisioni che i leader prenderanno nei prossimi 18 mesi“, e concludendo per ribadire che la causa principale del cambiamento climatico è proprio l’uomo, ha affermato: “Noi non siamo solo in pericolo, noi siamo il pericolo”, e ha aggiunto: “L’uomo è per il pianeta Terra come la meteora che causò l’estinzione dei dinosauri“.