Negli ultimi giorni e settimane si fa un gran parlare – in toni quasi sempre allarmistici – sul particolare clima che ci ha accompagnato nel corso di aprile, tra i primi soli e l’arrivo ormai consolidato della primavera, che nell’arco di poche ore hanno lasciato ad temperature simili a quelle di ottobre. Un  tema che, oltre agli allarmismi spesso inutili, è stato affrontato con rigore scientifico ed accademico dal meteorologo Francesco Sudati sulle pagine di Libero che parte da “una precisazione: il tempo che ha fatto è una cosa, il clima un’altra” che include “una sintesi di tantissimi dati” che si riferiscono non solo al tempo meteorologico e all’anno in esame, ma a tutte le rilevazioni passate.



L’estrema sintesi del suo discorso è che “aprile è il mese che più frequentemente presenta la caratteristica di essere estremo, cioè di avere sbalzi di temperature e non temperature costanti” come nel caso dell’estate o dell’inverno che “sono più stabili”. Insomma, il clima di aprile non ha presentato, secondo Sudati, “nulla di strano“, con i “salti” tipici della “parte centrale della primavera” e i consueti “bruschi ritorni verso fenomeni abbastanza simili all’inverno”.



Francesco Sudati: “Quella del 2024 è una primavera del tutto normale”

A supporto della sua teoria, però, Sudati ci tiene a portare dei dati perché, spiega, “quando si affronta il tema clima bisogna farlo con i numeri”: dalle rilevazioni del Centro meteorologico lombardo emerge chiaramente che questo aprile “non è stato neanche tra i mesi più estremi registrati”, con una “temperatura media di 14,4 gradi che è perfettamente in linea con quella dei 40 anni di riferimento” e precipitazioni mensili “di cento millimetri che è quasi la media” pari a “105”. Differentemente ebbero un clima estremo altri quattro anni: il 2022 con “un valore assoluto [di temperatura] di 33,2 gradi; il 2021 con -0,7”, ma anche “il 1989 con 345” millimetri di pioggia e il “2011 con 4”.



Insomma, non ci sarebbe nessuna emergenza climatica secondo Sudati, perché “quest’anno ha fatto un paio di giorni caldi, ma rientrano nella specificità di aprile”, con una primavera che “deve essere piovosa e porta in sé la sua vocazione di ‘terra di mezzo'” vero un maggio che ci porterà a “temperature più vicine a quelle di giugno”.