Nella giornata di ieri è stata anticipata la relazione del Ministero della Salute sul caso della clinica gender di Careggi, dove sarebbero stati rilevati “elementi di criticità molto significativi”. Il caso era scoppiato dopo un’interrogazione parlamentare voluta dall’avvocato Annamaria Bernardini de Pace che presentò le cartelle cliniche di 85 minori trattati con la triptorelina, ovvero gli ormai noti bloccanti della pubertà, affinché il dicastero di Schillaci indagasse sul rispetto delle indicazioni date dall’Aifa per la somministrazione del farmaco.
Ora, la relazione sulla clinica gender di Careggi sembra essere stata pubblicata ed inviata alla Regione, mentre ad anticiparne i contenuti è stato il presidente dei Senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri in conferenza stampa. “La commissione ispettiva”, ha spiegato, “ha riscontrato elementi di criticità significativi nell’ambito del percorso di presa in carico e gestione dei pazienti in età evolutiva con disforia o incongruenza di genere, anche per quanto concerne l’utilizzo della terapia farmacologica con triptorelina“. In particolare, nella clinica gender di Careggi non è stata recepita correttamente “la determina Aifa riguardo all’obbligo di esigere necessariamente il supporto psichiatrico per l’avviamento al trattamento” con il bloccante, similmente non sono stati neppure trasmessi “i dati all’Aifa”, e sono state riscontrate criticità “di carattere organizzativo, in ordine al ruolo del neuropsichiatra infantile nell’ambito del percorso di presa in carico e gestione del paziente”.
Gasparri: “Sulla clinica gender di Careggi avevamo ragione”
Gasparri, insomma, ha sottolineato che sul caso della clinica gender di Careggi “le nostre denunce erano corrette. Non c’è adeguata assistenza neuropsichiatrica infantile, indispensabile per gestire vicende così delicate come quella di un cambiamento di sesso preceduto dal blocco della pubertà attraverso medicinali“. Contestualmente, però, si è anche aperto un breve contro con la Regione Toscana, che ha risposto alle anticipazioni di Gasparri.
“È inquietante”, fanno sapere dalla Regione sulla clinica gender di Careggi, “che su una materia così delicata vengano anticipati pubblicamente alcuni contenuti, con modalità da campagna elettorale, relativamente a una relazione ispettiva che non è stata ancora consegnata alla Regione. Quando la relazione ci verrà messa a disposizione”, sottolineano, “faremo un approfondimento di merito e risponderemo al Ministero della Salute”. Dal ministero, poi, è stato spiegato che la relazione sulla clinica gender del Careggi è stata “trasmessa mercoledì“, con una raccomandata consegnata venerdì, quando la Regione era ormai chiusa. L’autorizzazione a presentare la relazione in anticipo è stata chiesta ed accordata dalla procura, mentre si tratterebbe solo di un riassunto della stessa relazione e non del documento completo, già a disposizione della Regione da lunedì.