Clio Zammatteo, popolarissima sul web come ClioMakeUp, si è mostrata ai follower in lacrime e si è sfogata su come è cambiato il modo delle influencer, mostrando un lato umano che troppo spesso si tende a dimenticare oltre lo schermo di un telefonino. “Quel video di sfogo è nato di getto. Dopo, mi sono chiesta: ho fatto bene o ho fatto male?” confessa al Corriere della Sera, dicendosi però certa di aver “fatto bene, perché sono umana e ho momenti di fragilità. E perché, oggi, il web sta invece diffondendo la ‘sindrome della ragazza felice’”.
ClioMakeUp si sfoga dicendo che “qualsiasi rappresentazione di umanità e imperfezione desta risposta svalutative: se mostri una crepa, una ruga, una debolezza, vieni deriso e offeso”. Spiega di aver voluto condividere il suo malessere con i follower perché “denunciarlo spero che aiuti a correggere il sistema. Quando ero bambina, i bulli erano considerati forti, è da poco che li percepiamo come quelli che stanno dalla parte del torto. Poi, c’è una forma di violenza di cui molti non si rendono conto: quella in cui, per fare i complimenti a qualcuno, si svilisce qualcun altro”. Con amarezza spiega infatti che oggi tra gli hater “va il modello Hooligans: bisogna massacrare i tifosi avversari. Invece, la competizione fa bene. I miei genitori erano gelatai e i clienti discutevano su chi faceva il gelato più buono, ma c’era spazio per tutti”.
ClioMakeUp in lacrime per gli hater: “troppo sensibile, ma non voglio cambiare me stessa”
ClioMakeUp al Corriere della Sera rivela che gli hater sui social ogni giorno le augurano “fallimenti e malattie. Non riesco proprio a capire questo genere di cattiveria, che è peggiorata tanto, dopo la pandemia. Poi, c’erano i soliti ‘trovati un lavoro serio’”. Da quando ha iniziato il suo lavoro di beauty influencer, nel 2008, “eravamo pochi noi produttori di contenuti ed erano pochi loro (gli hater, ndr). Già allora, ci rimanevo malissimo. Col tempo, pensavo di averci fatto il callo. Ma quando passi dall’essere persona a essere brand ti prendi non solo le antipatie personali, ma anche tutte le reazioni contro il marchio. Tutto ricade sulle mie spalle. E io sono sensibile, trattengo tutto come una spugna. Eppure, ho sempre ascoltato le critiche costruttive, le ho sempre usate per fare meglio, ma questo sistema, ora, mi fa paura”.
Dopo questa esperienza con gli hater da tastiera, però, ClioMakeUp ha una certezza ancora più forte, ossia quella di non “cambiare me stessa” mai, nonostante “nell’ultimo periodo sono stata più cauta nel parlare, dato che ogni parola viene estrapolata dal contesto e usata per aggredire o per farne un titolo acchiappaclic con finto scoop”.