La FDA ha approvato l’Idrossiclorochina come farmaco contro il coronavirus: questo l’annuncio di Donald Trump nella conferenza stampa odierna, la clorochina verrà utilizzata anche negli Stati Uniti d’America per trattare i pazienti affetti da Covid-19. Il farmaco anti-malaria «sarà disponibile quasi immediatamente come terapia per il coronavirus», ha spiegato il tycoon, che si è detto fiducioso sull’incidenza del farmaco: rappresenterà un punto di svolto nella cura del coronavirus. L’idrossiclorochina «è in circolazione da molto tempo e quindi sappiamo che se le cose non vanno come previsto non ucciderà nessuno», ha aggiunto il presidente statunitense, evidenziando che la clorochina sarà disponibile su prescrizione. Il noto imprenditore ha poi messo in risalto che è pronto a mettere mano alla burocrazia per facilitare la gestione dell’emergenza: «Gli Usa stanno sviluppando vaccini e terapie nel modo più veloce possibile». (Aggiornamento di MB)



“CLOROCHINA GUARISCE DAL CORONAVIRUS”

«Sappiamo come guarire dal Coronavirus»: lo ha annunciato in esclusiva a Les Echos questa mattina il virologo francese Didier Raoult, direttore dell’Istituto Mediterraneo per le infezioni di Marsiglia, nel sud della Francia. Dopo che già negli scorsi giorni il farmaco sperimentale da lui utilizzato per iniziare a contrastare il contagio da coronavirus – la Clorochina – aveva ottenuto ribalta prima in Francia e poi anche qui in Italia, oggi Raoult ha pubblicato i risultati del suo test clinico sul trattamento del Coronavirus con la clorochina e i dati sono molto promettenti: tre quarti dei pazienti infettati non sono risultati più portatori del virus dopo 6 giorni di cura con il Plaquenil, uno dei nomi commerciali della clorochina, utilizzata fino ad oggi come un farmaco contro la malaria. Secondo l’iniziale test svolto a Marsiglia con 24 pazienti – dunque un dato ancora troppo basso per “cantare vittoria”, come spiegava bene ieri il direttore dell’Aifa nella conferenza stampa della Protezione Civile – i risultati ottimi si sono avuti su pazienti gravi e meno gravi: non solo, sempre secondo gli studi presentati da Raoult sull’International Journal of Antimicrobial Agents, «L’idrossiclorochina utilizzata in abbinamento all’antibiotico azitromicina, utilizzato normalmente contro la polmonite batterica, ha portato alla guarigione dei pazienti in una settimana»



L’ANNUNCIO DEL MEDICO FRANCESE

L’annuncio assume particolare importanza non solo perché si inserisce nell’ottica delle costanti ricerche al lavoro da settimane per offrire farmaci sperimentali “anti” coronavirus in attesa del vaccino specifico (che arriverà non prima di fine 2020 con ogni probabilità), come possono essere in Italia il Remdesivir o il più celebrato Tocilizumab; la scoperta sulla Crlorichina è di vitale importanza scientifica per quanto scoperto nella comparazione tra i pazienti che l’hanno sperimentato e quelli no. I pazienti trattati a Marsiglia con il Plaquenil sono stati comparati di altrettanti pazienti colpiti da Covid 19 ricoverati negli ospedali di Avignone e Nizza: ebbene, «il 90% di quelli che non sono stati trattati con il farmaco sperimentale ad oggi è ancora portatore del virus». Fin qui gli esiti positivi, ma ci sono come sempre delle indicazioni da tenere molto presente e che saranno all’analisi degli esperti nelle prossime settimane di nuove sperimentazione: «l’idrossiclorochina presenta dei problemi di interazione farmacologica con diversi trattamenti utilizzati nelle terapie intensive che preoccupano i medici nel suo utilizzo», riportano i media francesi (ripresi da Repubblica). In merito a questi dati il dottor Raoult ha spiegato che «certamente ci sono degli effetti collaterali anche gravi se non si rispetta il dosaggio, ma si tratta di un farmaco che conosciamo bene e sappiamo come utilizzarlo».

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