“I russi avrebbero usato un’arma chimica a base di cloropicrina”. Questa la grave accusa degli Stati Uniti nei confronti di Mosca circa la possibilità che l’esercito di Putin abbia appunto utilizzato un tipo di arma, assolutamente vietata, durante l’occupazione ucraina che dura da 800 giorni. Mosca ha rimandato al mittente le accuse definendole “assolutamente infondate e non supportate da nulla”, ma secondo Washington vi sarebbero diverse prove circa il fatto che Mosca stia agendo contro le regole.



Ma cosa è la cloropicrina? Come riferisce Rainews si tratta di un agente chimico irritante e nel contempo soffocante e lacrimogeno, che può provocare anche un edema polmonari e quindi portare alla morte in caso di una esposizione grave e prolungata. Sostanzialmente questo tipo di agente è un composto chimico che viene utilizzato nell’agricoltura, ma nel corso della storia è stato segnalato più volte il suo utilizzo sui campi di battaglia fin dallo scoppio della prima guerra mondiale.



CLOROPICRINA, COSÈ? VIETATA NELLE ARMI DALLA CWC

Questo tipo di armi è vietato dalla Convenzione sulle armi chimiche (Cwc), che è firmata anche da Mosca, e se venisse confermato il suo impiego in Ucraina sarebbe ovviamente un fatto raccapricciante. La cloropidrina è nota anche come nitrocloroformio ed è un composto chimico oleoso e irritante che è molto simile ad un gas lacrimogeno. Viene utilizzato, precisa Rainews, come fumigante dei terreni agricoli in quanto ha proprietà fungicida, erbicida, insetticida e nematocida, e come detto sopra, nel corso della Grande Guerra è stato utilizzato dall’esercito tedesco sotto forma di gas velenoso da sparare contro le truppe nemiche.



Viene considerato meno letale rispetto ad altre armi chimiche ma la mescola espulsa riesce a superare le maschere antigas (o almeno quelle di un tempo), inducendo poi al vomito e costringendo quindi i soldati a togliersi le protezioni esponendoli poi ad altri gas tossici che venivano utilizzati sempre in battaglia.

CLOROPICRINA, COSÈ? ECCO QUALI SINTOMI PROVOCA

Quali sintomi provoca? La cloropicrina può portare a diverse manifestazioni fisiche, a cominciare dalla lacrimazione degli occhi per via del contatto con il gas velenoso, ma anche irritazione della pelle, la tosse e sensazioni di soffocamento. E ancora, difficoltà a respirare, dispnea, ma anche sintomi ben più invadenti come nausea, vomito e diarrea, mal di testa, e vertigini.

Secondo quanto sostenuto dai CDC americani, i centri di controllo delle malattie, fra gli effetti nocivi vi è anche la possibilità di una profonda infiammazione delle zone basse delle vie respiratorie, portando ad un accumulo di liquidi nei polmoni che può risultare fatale. La cloropicrina è stato spesso e volentieri utilizzato anche come agente antisommossa oltre che per uso militare ed è stato vietato da 31 anni, dal 1993. Già dal gennaio del 2024, comunque, gli ucraini avevano denunciato l’utilizzo di questo tipo di armi sul campo di battaglia da parte della Russia.